Delitto di Frontone, l’anziana moglie della vittima rigetta le accuse

«Non ho ucciso mio marito. Ha fatto tutto da solo stringendosi una calza al collo. Io volevo morire con i farmaci»

L’esterno della casa di Frontone (Fotoprint)

L’esterno della casa di Frontone (Fotoprint)

Urbino, 13 agosto 2018 - "Non sono stata io, non ho ucciso mio marito Ugo. Ha fatto tutto da solo, stringendosi una calza intorno al collo. Io non l’ho impedito perché nel frattempo stavo prendendo dei farmaci per morire insieme a lui".

E’ stata questa la versione di Maddalena Agostini, 80 anni, pensionata, in stato di arresto per omicidio volontario del marito Ugo Ascani di 85 anni, malato di Alzheimer, che ha fornito oggi pomeriggio al gip di Urbino Vito Savino chiamato a convalidare l’arresto. Il magistrato non crede alla tesi della donna, ritenendola una ricostruzione poco attendibile, ma ha rigettato la richiesta di misura cautelare chiesta dal pm per trattenere la donna in una struttura sanitaria dove venir curata per la sua depressione.

Il gip ha ritenuto che non ci siano esigenze cautelari perché la donna rimanga in un ospedale o addirittura in cella ("non c’è pericolo di reiterazione del reato") tanto da firmare la revoca dell’arresto. La stessa difesa si era rimessa alla richiesta del pubblico ministero. Per cui, tempo pochi giorni, Maddalena Agostini potrà uscire dal reparto di psichiatria di Urbino dove si trova tuttora (è stato interrogata al lettino d’ospedale) e rientrare a casa a Roma.