Diocesi chiusa tra un mese Londei: "Battaglia va avanti"

L’ex sindaco: "La storia si ripete come 500 anni fa col ducato portato a Pesaro.. E ora come allora Urbino è stata lasciata sola da tutti. Ma noi diciamo no"

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"L’accorpamento dell’Arcidiocesi di Urbino - Urbania - Sant’Angelo in Vado a quella di Pesaro si farà, ma è stato rinviato a gennaio".

Ad affermarlo è Giorgio Londei, capogruppo in consiglio comunale di "Urbino e il Montefeltro", citando fonti proprie. Londei, da mesi sostenitore della necessità di "mantenere l’autonomia della diocesi locale", si dice innanzitutto concorde con il sindaco Maurizio Gambini "quando afferma che Urbino sia stata lasciata sola. Mentre la città e tutti i territori che rientrano nella competenza dell’Arcidiocesi sono stati compatti e si sono battuti, gli enti sovracomunali e superiori a essa hanno mostrato scarso impegno".

Continua Londei: "In Regione si è parlato di interferenze varie ma è una motivazione che non regge. Quando Camillo Benso conte di Cavour diceva ’Libera Chiesa in libero Stato’, intendeva che tutti possono fare interventi a riguardo della propria competenza. A questo aggiungo che ho saputo del rinvio dell’accorpamento da dicembre a gennaio solo per far passare un Natale tranquillo agli urbinati. Ma ciò sarebbe una doppia beffa: oltre a subire l’accorpamento, fedeli e laici sarebbero anche presi in giro. Mi pare proprio che sia una furbizia del tutto inutile. Io insisto affinché non si nomini un successore di monsignor Giovanni Tani, in qualità di arcivescovo di Urbino - Urbania -Sant’Angelo in Vado".

A tal proposito, Londei fa anche un parallelo con un episodio lontano nel tempo, risalente al Rinascimento: "C’è stato un altro momento in cui Urbino fu lasciata sola. Quando la capitale del Ducato fu trasferita a Pesaro, la città si ribellò e i nobili che andarono a protestare furono uccisi, ma anche in quel momento il territorio non fu solidale. Ecco, cinquecento anni dopo quello spostamento è previsto l’accorpamento delle diocesi, due vicende lontane ma con stessa logica. Io invito la Santa sede a ripensarci, mentre noi dobbiamo continuare a lottare e non dare per scontato che questo avvenga. In Consiglio comunale, a suo tempo avevo anticipato il fatto che l’accorpamento sarebbe stato ratificato entro Natale, ma se ora intendono posticiparlo perché dopo le feste pensano che gli urbinati saranno più tranquilli di fronte alla notizia si sbagliano: che accada il 24 dicembre o a inizio anno, non cambia. Rifiuto la logica di chi dice ’passate tranquilli il Natale, ché lo facciamo a gennaio’. È una presa in giro e non ha senso".

Nicola Petricca