Discoteche: la rabbia dei titolari dopo lo stop "Noi chiusi, porte aperte all’abusivismo"

Marco Arzeni, segretario del Sindacato locali da ballo, denuncia: "Circoli privati e centri sociali liberi di fare come vogliono. Nessuno controllerà e saranno inevitabili gli assembramenti". Badioli della Baia Imperiale: "Una figuraccia incredibile"

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"Addio alle nostre feste di Capodanno ma porte aperte all’abusivismo e ad assembramenti nei circoli privati". Marco Arzeni, segretario del Sindacato locali da ballo di Confcommercio, lancia l’allarme per i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno puntando il dito verso le scelte imposte dal governo, che prevedono la chiusura delle discoteche fino al 31 gennaio: "Abbiamo saputo dell’annullamento delle serate di Natale e Capodanno a poche ore dall’apertura delle discoteche, i locali avevano già organizzato tutto e i dipendenti erano pronti per lavorare. Questo significa solo una cosa: voler distruggere un’intera categoria, e ancora una volta i nostri 3000 imprenditori, disperati e senza più speranze, sono stati costretti a chiudere nei giorni più redditizi dell’anno".

Tutte le discoteche, quindi, sono rimaste chiuse per i festeggiamenti natalizi e, salvo nuove normative, accadrà la stessa cosa per l’ultimo dell’anno: inevitabile la rabbia dei titolari che, a questo punto, non sanno quando riapriranno: "Saranno tutti aperti tranne noi – ha continuato Arzeni -. Nessun impedimento a teatri, cinema, stadi, circoli privati e a tutti sarà consentito, perché impossibili da controllare, di essere liberi di fare ciò che vogliono; basta vedere dai canali social come tutti si stanno promuovendo e pubblicizzando. Chissà se dopo queste nuove normative anche qualche discoteca della zona ci dovrà lasciare definitivamente visto le continue chiusure e i pochi aiuti arrivati".

Una situazione che, come spiega Arzeni, "rischia di far crescere l’abusivismo perché tante compagnie di giovani, a cui è tolto lo svago, oggi stanno già organizzando l’ultimo dell’anno in qualche casa privata dove non ci sarà rischio di controlli ma gli assembramenti non mancheranno di certo. Stessa cosa i circoli privati – ha concluso Arzeni – che possono liberamente organizzare le loro feste senza problemi di tracciamento o misure di sicurezza. A rimetterci, solo il nostro settore che non ha ancora sentito parlare di ristori e aiuti economici di nessun tipo".

Intanto, i primi a fare i conti con la situazione venutasi a creare sono i proprietari dei locali che ancora stentano a credere a quanto successo: "Abbiamo fatto una figura misera con i nostri clienti ma non per colpa nostra. Ci è stato detto alla Vigilia di Natale che gli eventi riferiti al 25 dicembre e a Capodanno sarebbero stati annullati – ha detto Marco Badioli della Baia Imperiale –, avevamo clienti che avevano prenotato alberghi, tavoli e giorni di svago nella nostra zona a cui abbiamo dovuto dare, con poche ore di preavviso, la spiacevole notizia. Potete immaginare il malcontento che ha suscitato questa decisione. Avevamo preparato tutto seguendo le disposizioni ma a nulla è servito, questo è l’ennesimo schiaffo al settore dell’intrattenimento".

Giorgia Monticelli