"Diteci quanta acqua si preleva dai pozzi"

Una proposta da Montelabbate: "Si crei un portale internet con le misure in tempo reale; così la gente saprà quanto si spreca e utilizza"

Migration

"Perché non pubblicare in tempo reale i dati sui pozzi profondi aperti nella nostra provincia?": la proposta è di Pierluigi Ferraro, assessore all’ambiente di Montelabbate. "A seguito delle notizie riguardo le recenti aperture del pozzo di Sant’Anna prima e del Pozzo del Burano poi, sollecitato dal gruppo Progetto Acqua e in accordo con sindaco e resto della giunta montelabbatese, ho proposto all’assemblea dei sindaci che si riunirà oggi, partendo dal presidente Marco Ciccolini e dal direttore Michele Ranocchi, di rendere disponibili in tempo reale, su un un sito web dedicato o sulla homepage del sito web dell’Aato Marche nord, i dati di pressione, espressa in atmosfere, e la quantità di acqua prelevata, espressa in litri al secondo e metri cubi, sia all’uscita del Pozzo di Sant’Anna che del Pozzo del Burano".

Per Ferraro lo scopo di quest’iniziativa è quello di informare e sensibilizzare le utenze domestiche, quelle agricole e di ogni altro comparto che utilizza la risorsa idrica: "Un costante monitoraggio da parte dei cittadini aumenta la consapevolezza che l’acqua è una risorsa limitata che va salvaguardata. Immagino una specie di grande contatore, sul modello del “climate clock“ installato nel 2020 a New York e recentemente proposto anche dell’amministrazione Ricci a Pesaro. Il conto alla rovescia ha lo scopo, appunto, di sensibilizzare l’opinione pubblica alla conversione ecologica e quindi anche alla salvaguardia delle risorse naturali come l’acqua. Del resto sta ai cittadini attivarsi, non mi sembra che questa giunta regionale abbia fatto molto di più della precedente sul tema".

Nella foto, una autobotte viene trainata da un trattore sul Monte Catria. Al termine del lungo e costoso viaggio, il contenuto viene riversato nei pozzi che poi alimentano gli abbeveratoi degli animali. Ricorrere a questo sistema è sempre più ricorrente e oneroso per gli allevatori.

Andrea Angelini