Donne, mobilitazione a tutto campo "Progetti per curare i violenti"

Giornata intensa di eventi. Il servizio ‘Dico tra noi’ si occupa degli uomini che vogliono uscire dal tunnel degli abusi

Migration

di Solidea Vitali Rosati

Ieri, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne“, nello stesso istante in cui il presidente del Senato deponeva un mazzo di rose rosse, a Fano, davanti al portone dell’abitazione di Anastasiia – la 23enne morta appena 11 giorni fa, per mano del marito – un’intera comunità si è ritrovata per riflettere sul fenomeno, allarmante, del femminicidio, della violenza di genere e delle pari opportunità, mancate. E’ avvenuto a Pesaro con il consiglio comunale riunito in via straordinaria, per dedicare la massima attenzione al report del Centro antiviolenza provinciale esposto da Gabriela Guerra della Coop Labirinto (anticipati ieri dal Carlino); per approfondire la tutela garantita dalla giustizia riparativa, esposte dalla criminologa Michela Manganelli; per dare alla luce, con l’approvazione della mozione presentata dalla commissione Donne Elette, un Osservatorio sulle pari opportunità, cabina di regia composta da istituzioni e rete civica per azioni sinergiche a contrasto del fenomeno.

"I numeri che emergono sono tremendi – ha osservato l’assessore Camilla Murgia –. In Italia avviene 1 femminicidio ogni 2,5 giorni e ci sono circa 90 casi di violenza denunciata al giorno in Italia". Prima di entrare nel vivo il Consiglio comunale di Pesaro ha rispettato un minuto di silenzio in omaggio di Anastasiia, ucraina residente a Fano, pianista per talento, cameriera per mestiere, mamma di un bambino di due anni, accoltellata perché aveva deciso di cambiare vita, allontanarsi dal maltrattante che l’ha, invece, uccisa. La storia di Anastasiia ieri si è incrociata al dolore di altre donne e mamme, prede dei loro maltrattanti. "Il Cav rivolge le sue iniziative anche agli uomini, i maltrattanti". Il percorso di responsabilizzazione – incontri di piscoterapia individuali e di gruppo – dà frutti: è provato che abbassi la possibilità che i violenti reiterino il loro comportamento e le situazioni arrivino alle estreme conseguenze.

"Credevo fosse rispetto, invece era paura di me", ha detto il pesarese Filippo, operaio di 27 anni, reo di maltrattamenti alla compagna, di cui Guerra ha riportato la testimonianza. "E’ una strada su cui insistere perché alla conta dei fatti – ha detto Guerra – si salvano vite". Nei due anni di azione sui maltrattanti, con un progetto finanziato da Intesa San Paolo, il servizio “Dico tra noi”, della durata minima 8 mesi ha seguito 27 utenti. La Regione ha intercettato fondi pubblici per continuare il servizio: sono 9 gli uomini in lista d’attesa, intenzionati a fare un percorso di redenzione.

Sui banchi i consiglieri hanno trovato i volantini arancioni, distribuiti in questi giorni da Soroptimist, anche nei negozi e nelle farmacie del centro: c’è impresso il 1522, il numero di pronto intervento per chi è vittima di stalking o di violenza. Il messaggio corale, sottolineato nelle tante iniziative di ieri – dal Tango ballato a piazzale Collenucco dall’Unione Italiana Ciechi alla piantina donata a Villa Ceccolini dall’associazione di cittadini “Villa c’è“, passando per le scarpette rosse di ceramica collocate ad arte nei musei civici per iniziativa degli Amici della Ceramica e dell’Atelier di Tiziano Donzelli e altre – è stato quello di infondere coraggio alle donne: denunciare è il primo passo verso l’emancipazione dai pericoli.

Solidea Vitali Rosati