E’ Rimini che promuove Gradara. "Bene così"

La società che gestisce il turismo per la città romagnola ha inserito la cittadina tra i borghi da visitare. E il sindaco Gasperi è soddisfatto

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"Il turismo non deve avere confini". Con questa frase di Filippo Gasperi, (con cui torneremo a parlare), sindaco di Gradara potrebbe aprirsi una "nuova" era nel marketing della gestione turistica territoriale. Il 31 marzo scorso Visit Rimini, la società che gestisce la promozione turistica per l’amministrazione comunale riminese, dalla sua seguitissima pagina facebook ha lanciato un video con gli ashtag: #VisitRimini #italianvillages #iborghidirimini.

È un bel filmato che finalmente si concentra sull’entroterra, staccandosi dalla costa. Ci sono Mondaino, Monte Fiore Conca, poi Gradara, segue San Leo, Sant’Arcangelo di Romagna, Sant’Agata Feltria, e Verucchio. Nei titoli di coda, vengono elencati quasi tutti i comuni del riminese: Casteldelci, Coriano, Gemmano, Gradara, Maiolo, Mondaino, Montefiore Conca, Montegridolfo, Monte Scudo e Monte Colombo, Morciano, Novafeltria, Pennabilli, Poggio Torriana, Saludecio, San Clemente, San Giovanni in Marignano, San Leo, Sant’Agata, Sant’Arcangelo, Talamello, Verucchio.

Avete scoperto l’intruso? "Gradara". Rimini promuove da tempo Gradara, e a Gradara non dispiace. "Come comune di Gradara collaboriamo da tempo con l’Emilia Romagna - dichiara il sindaco Gasperi - con i servizi turistici di Rimini, per ovvia vicinanza geografica. È una collaborazione che nasce spontaneamente e noi la stiamo incentivando e agevolando. L’8 marzo, con Rimini, abbiamo avviato il progetto dantesco che si chiama "Francesca 2021", celebra il mito di Paolo e Francesca e vede collaborare due regioni Marche ed Emilia Romagna". Spesso la promozione che viene dalla Romagna non specifica che Gradara è nelle Marche, è una questione di "buona educazione" o di "appropriazione indebita"?

"Non servono specifiche, né polemiche - dichiara ancora Gasperi, aggiungendo - il turismo non ha confini e si fa attraverso collaborazioni che giovano a tutti gli attori in campo. Al turista non interessa il confine tra due regioni, quello che conta è che siamo in Italia e che offriamo del buon turismo diffuso. Abbiamo sempre cercato di fornire nuovi spunti di collaborazione, in primis con la nostra regione Marche, con la quale abbiamo vari accordi con i principali attrattori qui vicini, come le grotte di Frasassi, il Museo del Bali, Casa Rossini".

C’è in serbo una novità dalle Marche, vero? "Certamente - conclude Gasperi - stiamo per far partire il distretto turistico della Riviera del San Bartolo tra Gradara, Gabicce e Pesaro". Quest’anno prende anche il via il "Giro di Romagna" (22-25 aprile), una pedalata per gli under 23 che ha per oggetto i luoghi del Sommo Poeta. La prima tappa ha molto del marchigiano: partenza da Riccione, si va per Coriano e poi si entra nelle Marche con Mercatino Conca, Carpegna e poi Mercatale, Montecchio, Tavullia e ancora Gradara. Anche alla luce di quest’ultima manifestazione pare che il concetto di confine tra "Marche e Romagna" sia stato ampiamente sdoganato nell’offerta turistica romagnola, con una bonaria annessione da parte di Rimini di tutto il nord della provincia di Pesaro e Urbino. "Noi stiamo cercando di offrire il territorio - dichiara Giuseppe Paolini, presidente della Provincia di Pesaro e Urbino - facendo stazionare i turisti nei nostri alberghi, ma promuovendo una offerta che va da Gubbio a Ravenna. Urbino ad esempio costituisce un ottimo attrattore, il turista che pernotta a Urbino si spinge a visitare persino Firenze, la nostra provincia (come quella di Rimini) costituisce un buon trampolino di lancio per visitare generalmente il centro Italia e, in particolare, Marche e Romagna".