REDAZIONE PESARO

El Greco a Palazzo Ducale, un dipinto in prestito per alcuni mesi

Da venerdì un quadro di El Greco sarà in prestito a Palazzo Ducale di Urbino. Il dipinto ritrae il cardinale Charles de Guise, grande protagonista della storia francese e italiana del Cinquecento. Un'opera interessante per vari motivi, dalla figura ritratta alle vicende realizzative.

El Greco a Palazzo Ducale, un dipinto in prestito per alcuni mesi

Un dipinto di El Greco a Palazzo Ducale. Da venerdì un quadro realizzato dal pittore Domínikos Theotokópoulos, passato alla storia come El Greco, sarà in prestito per alcuni mesi nelle sale del secondo piano che ospitano la collezione Volponi. Il dipinto infatti andrà a sostituire una tela che da luglio a fine ottobre andrà in prestito ad una mostra a Trento: il dipinto di Jusepe de Ribera raffigurante il filosofo Origene, donato dai Volponi diversi anni fa alla Galleria.

Nel frattempo, anziché rimpiazzarlo con un’opera conservata nei depositi, si è scelto di ospitare un altro quadro tuttora nella collezione Volponi: il Ritratto di Charles de Guise, cardinale di Lorena, un olio su tela datato 1752. L’opera è interessante per vari motivi, dalla persona raffigurata alle vicende realizzative.

Grande protagonista della storia francese e italiana della metà del Cinquecento, Charles de Guise (1525-1574) fu esponente del partito filospagnolo alle corti di vari re di Francia, fu uomo politico di spicco e partecipò anche al concilio di Trento nel 1562, appoggiando le tesi della superiorità dell’assemblea conciliare sul papa. Fu arcivescovo di Reims e poi cardinale-duca di Lorena. Dipinto sempre da El Greco, esiste un altro suo ritratto, ma a figura intera, conservato al Kunsthaus di Zurigo in Svizzera. L’opera di Urbino è una versione ridotta e semplificata, in cui El Greco si concentra su una rapida e penetrante indagine psicologica del cardinale, dallo sguardo forte e deciso.

In sostanza una tela che doveva servire da modello per il ritratto vero e proprio. El Greco dipinse le due tele a Roma, dove dal 1570 si era stabilito alla corte del cardinale Alessandro Farnese. Due lettere indirizzate a Paolo Volponi ci permettono di “sbirciare“ nel laboratorio del collezionista e del conoscitore d’arte: una comunicazione del novembre 1978 di Mauro Natale, che aveva avuto notizia del dipinto Volponi tramite Federico Zeri, era l’occasione per segnalare l’esemplare di Zurigo, al tempo ancora nella collezione di David Koetser, che in quello stesso anno lo studioso aveva reso per la prima volta al Greco. Una successiva lettera di Zeri del 1980, scritta a macchina come egli era solito fare, conteneva un elenco di derivazioni del ritratto del cardinale, tra musei e collezioni private, messo a disposizione dell’amico Volponi per le sue ricerche.

g. v.