Fano-Grosseto, il Governo ci mette 2 miliardi Ufficiale la nomina del commissario Simonini

L’alto dirigente Anas ha poteri di appaltare i lavori col sistema del ponte di Genova bypassando trafile, contenziosi e burocrazia

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di Roberto Damiani

E’ la 30esima volta buona in 40 anni. C’è chi giura che ora sia quella giusta. Parliamo della Fano-Grosseto, strada dei sogni che muoiono all’alba. Ieri è stato nominato dal Governo il commissario straordinario dell’opera: Massimo Simonini, amministratore delegato Anas. Avrà mano libera per progetto e appalto (modello ponte di Genova) in modo da realizzare in fretta il tratto mancante Canavaccio-traforo della Guinza di 33 chilometri. Costo: 1,9 miliardi di euro e in cassa ci sono solo 500mila euro. Non è chiaro se l’alto dirigente sia informato o meno dello stato dell’arte dell’opera, ma gli offriamo dei dati di fatto. Che magari non sa.

Innanzitutto il progetto è già approvato fin dal 22 giugno 2011. Occupa, con gli allegati, una parete intera della sede della Provincia in via Gramsci a Pesaro. E’ costato all’Anas, solo di parcelle, 1,5 milioni di euro. Ha già ottenuto la Procedura di Verifica di Ottemperanza, con la firma di 48 valutatori, tra ingegneri, tecnici, avvocati del Ministero dell’Ambiente, coordinati dal presidente Claudio De Rose, i quali hanno esaminato metro per metro i 33 chilometri del percorso da San Stefano di Gaifa a Mercatello sul Metauro. C’è anche indicato come procedere. E’ a pagina 7: "La priorità di realizzazione dei singoli lotti funzionali (dal 5 al 10) prevede la successione da Santo Stefano di Gaifa a Mercatello sul Metauro, in senso contrario alla loro numerazione. Ciascun lotto funzionale è compreso tra due svincoli e di esso fa parte lo svincolo sul lato Ovest, in modo da assicurare man mano che la nuova strada viene realizzata, la sua interconnessione con la viabilità esistente senza l’onere di

opere provvisorie". I costi fissati nel 2011: 1 miliardo e 199.270.300,0 euro, di cui 160

milioni e 786 per il lotto 10 ossia

da Santo Stefano di Gaifa (Canavaccio) a Bivio Borzaga, per una

lunghezza di 5 chilometri.

Il progetto complessivo lato Marche prevede 25 gallerie, 17 viadotti e 6 svincoli, con 11 chilometri di trafori. Scrivono i progettisti: "Abbiamo voluto dare una impostazione di base tendente a minimizzare gli impatti del nuovo tracciato sul paesaggio". Alcuni dettagli tecnici: "La carreggiata stradale complessiva è larga 22,5 metri, con lo spartitraffico portato da 2,5 metri a 3 per garantire maggiore sicurezza. Lungo il tracciato e su entrambe le carreggiate sono state previste delle piazzole di sosta poste ad intervalli di circa

1000 metri. Il viadotto più imponente di tutto il tracciato sarà quello di Canavaccio che avrà una lunghezza di 700 metri. Il Lotto 10 presenta una galleria sotto il monte del Piano lunga

un chilometro e 5 viadotti dello

sviluppo complessivo di 1700

metri".

Tutto questo è già in mano all’Anas da 10 anni ma nel frattempo, la Regione si è comportata come non se non ci fosse nulla inventandosi accordi con ditte private, pedaggi da pagare oppure ha cercato di trasformare la Fano-Grosseto in mulattiera progettando di farla passare all’interno dei paesi che attraversava mentre in Toscana è a 4 corsie, pensando di regolare la galleria della Guinza (lunga 6 chilometri) col senso alternato, lasciando le auto in attesa del loro turno per mezzora. Per Alfiero Marchetti, ex sindaco di Mercatello sul Metauro e biografo dell’incompiuta più longeva d’Italia (essendo iniziati i lavori nel ’73 con la costruzione del tratto Fano-S.Stefano di Gaifa), le cose stanno così: "Giampaoli, D’Ambrosio, Spacca, Ceriscioli, tutti governatori che o non si sono pronunciati o lo hanno fatto a favore, a sfavore, sostenendo la possibilità o al contrario l’impossibilità di realizzare l’opera". Dice l’assessore regionale ai lavori pubblici Francesco Baldelli: "Finalmente partiamo con i cantieri. E’ previsto che l’approvazione dei progetti da parte dei commissari, d’intesa con i presidenti delle Regioni, sostituisca ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l’avvio o la prosecuzione dei lavori. Noi vogliamo che si torni al tracciato originario con la doppia canna della Guinza e quattro corsie". L’onorevole Alessia Morani dice: "Mercoledì 21 aprile vedrò il dottor Massimo Simonini per fare il punto sulla Fano-Grosseto. Ora - aggiunge - dobbiamo accelerare al massimo per completare finalmente questa opera. I lotti da finire sono diversi e tutti importanti"