"Fano-Urbino spingerà l’economia"

Il senatore Mauro Coltorti, presidente della Commissione lavori pubblici, parla di ferrovia e lavori stradali

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Investimenti, infrastrutture, Recovery Fund. Il senatore M5S Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama, fa il punto su alcune opere che potranno rappresentare una svolta per il nostro territorio nel dopo covid.

Senatore partiamo dalla Fano-Urbino: a che punto è lo studio di fattibilità a cui era stato riservato in bilancio un milione di euro?

"La giunta Ceriscioli non ha mai spinto in tal senso e ovviamente Rfi ha tantissime opere da seguire in tutta Italia. Mi sembra, però, chiaro che spostando la pista ciclabile ad almeno quattro metri dai binari (quanto sta facendo la giunta Acquaroli ndr) c’è la possibilità di ripristinare la linea ferroviaria. Altrettanto importante sarebbe la riattivazione della Pergola-Fabriano per ridare ossigeno all’entroterra con il turismo".

Ma il bando per lo studio di fattibilità della Fano-Urbino che fine ha fatto?

"Tempo fa ho incontrato Rfi e credo che potrebbe procedere in house, affidando l’incarico dello studio ai suoi tecnici. Dobbiamo conoscere costi e benefici che posso derivare dal recupero della Fano-Urbino, valutando che la metropolitana di superficie potrebbe diventare una importante attrattiva. La gente spesso non si rende conto della spinta che la realizzazione di una infrastruttura importante può dare al territorio, dal punto di vista sociale e lavorativo. Aspetto ancor più significativo in questo momento visto che, superato il covid, dovremmo affrontare un problema enorme sotto profilo occupazionale".

Che ne pensa dell’arretramento della linea ferroviaria adriatica?

"Avrebbe costi immani, i soldi in arrivo con il Recovery Fund rappresenterebbero solo la centesima parte di quanto servirebbe realmente per l’arretramento di tutta la linea. Oltre al fatto che i progetti finanziati con il Recovery Fund vanno chiusi entro il 2026".

E l’arretramento del tratto pesarese della ferrovia, sarebbe possibile?

"Anche per il solo tratto pesarese servirebbe un milione di euro, senza contare l’impatto che tale intervento avrebbe sulla viabilità e le conseguenza che deriverebbero dallo spostamento della stazione che, oggi, ci porta i treni all’interno delle città".

E sulla Fano-Grosseto (è di questi giorni la nomina del commissario Massimo Simonini) quali notizie ci porta?

"Che sarà completata perché un’opera sulla quale nel corso degli anni sono stati spesi miliardi va terminata, nell’interesse dei cittadini che insistono in quel territorio e perché porterà giovamento dal punto di vista della viabilità, turistico ed economico".

Lei contesta le scogliere, ormai presenti ovunque lungo la costa, come soluzione per combattere l’erosione delle spiagge: perché?

"Purtroppo nel corso di questi anni le scogliere hanno rovinato, anche a Fano, spiagge meravigliose con progetti fatti male. E ancora oggi si consente alle imprese private di scavare la ghiaia lungo i fiumi, con importanti guadagni, quando quella stessa ghiaia si potrebbe depositare alle foci per ridurre l’erosione. In queste operazioni si perde del materiale virtuoso per fare un regalo alle imprese. Basta con la corsa folle alle privatizzazioni, che ha caratterizzato questi anni, serve invece una maggiore presenza dello Stato nell’interesse dei cittadini".

Anna Marchetti