Federico Pagani morto sul molo a Fano, esplode la polemica: "Una tragedia annunciata"

All’indomani dell’investimento dell’80enne, la gente del posto invoca più attenzione per il Lido

Federico Pagani, l’ottantenne investito sul molo

Federico Pagani, l’ottantenne investito sul molo

Fano (Pesaro e Urbino), 1 luglio 2023 – “Su quel molo stretto non ci si dovrebbe transitare che a piedi. E invece, tutto il giorno tutti i giorni, è un gran via vai di macchine e di camion. Dove sono i controlli?". Se lo domanda col cuore straziato dal dolore Vincenzina Turiani, già presidente della Circoscrizione del Porto di Fano, all’indomani della tragedia che ha visto coinvolto suo cugino, Federico Pagani, il portolotto di 80 anni investito e ucciso giovedì mattina sul molo di Ponente, dall’autista di un camion che non aveva il permesso di arrivare fino a lì per scaricare la sua merce al ristorante Levante.

“Lui faceva Pagani di cognome, ma la mamma era una Turiani come me. Lei e mio nonno erano fratello e sorella - racconta Vincenzina - E poi abitavamo tutti lì vicino, nella fila di case di via Franceschini eravamo tutti parenti. Poi siamo cresciuti e non ci si frequentava più tanto come allora, ma ci si fermava sempre a fare due chiacchiere. Federico era una presenza bella qui al Porto. Ora lo piangiamo senza sapere ancora quando saranno i funerali perché il corpo è ancora in mano alla magistratura".

Si commuove la Turiani, pensando alla morte che ha fatto il cugino. "È andato a morire proprio lì davanti al ristorante che Fiorello aveva fatto con la prua della barca di suo padre, dello zio Lotto - racconta la Turiani -. Anche lo zio Lotto lì ci andava sempre a camminare. Si fermava lì davanti al ristorante di Fiorello perché si ricordava tante cose, di quando andava in mare con quella barca. E piangeva perché aveva dovuto smettere per la salute. E il figlio ci è andato a morire". Per la Turiani, quella di Pagani, è "una morte annunciata" che si sarebbe potuta evitare se ci fosse stata, da parte dell’amministrazione e degli organi preposti, maggiore attenzione per il Lido. "E’ una storia vecchia - prosegue -. Lo dico da quando ero presidente di circoscrizione. Il Lido è stato rivisitato da tutte le amministrazioni, tante volte, ma senza un vero progetto. Tutte queste innovazioni a spot hanno portato più residenti, più locali e tanto più traffico, incontrollato in queste stradine strette". Nonostante la Ztl, nonostante le aree che rientrano nell’ambito portuale.

Sul molo non ci si deve andare - denuncia la Turiani - così come in via dello Squero, che fa parte della banchina. Ma se non c’è un’attenzione, la gente fa come gli pare". E’ proprio di questi giorni la protesta dei residenti del Lido per il taglio delle piante e per le asfaltature fatte in piena stagione turistica, così come per il ritardo nei lavori (annunciati per giugno) del nuovo sottopasso di viale Cairoli. "Qui è tutto abbandonato al caso. Adesso asfaltano ma non fanno via Trieste e via Franceschini. Poi vogliono fare i marciapiedi intorno al ‘paddle’ ma se ci fanno parcheggiare le auto, è inutile. Sul lungomare è un macello di macchine. Sulla piazzetta ci giocano a pallone e devi stare attento se cammini. Sul ponte nuovo ci passano tutti, non solo i mezzi di servizi. L’elenco è lungo. Ognuno di noi ha una responsabilità civile e morale, mica c’è bisogno di un vigile dietro la schiena. Ma se questa responsabilità personale manca, bisogna che qualcuno le regole le faccia rispettare".