Sassocorvaro (Pesaro Urbino), 28 agosto 2019 - Una vita passata tra i motori e il basket, quella di Gianluca Del Monte, morto ieri in un incidente stradale sulla Fogliense: la sua auto è finita contro un camion.
La mamma Serena è della famiglia Benelli, figlia di Mimmo; il padre Paolo Del Monte era stato tra i primi concessionari della città, negli anni Sessanta, con il marchio Innocenti. Dall’odore dei tubi di scappamento alla passione per il basket, in una città, quella degli anni Settanta dove questo sport contagiava tutti: una epidemia sociale. E lui che aveva preso dal padre, era non solo alto, ma anche un giocatore verticale. Saltava come un grillo. Ed aveva anche i fondamentali di una grande scuola di basket: «Era considerato quando vestiva la maglia della nazionale giovanile, uno dei migliori prospetti in assoluto d’Italia», ricorda Mauro Procaccini che ha giocato assieme a lui nella Vuelle e poi anche con la maglia del Rimini. Ed aggiunge: «Una amicizia sul campo ed anche fuori, perché eravamo nella stessa compagnia in viale Marconi».
Ha vinto tutto da giovane, Gianluca Del Monte, compresa poi, nella sua lunga militanza, la Coppa delle Coppe a Palma de Maiorca nel 1981. Una vita passata con la maglia della Victoria Libertas: 9 anni in totale con 229 presenze ed era in campo anche nell’ormai celebre match contro Caserta, al vecchio palas: la scazzottata tra Silvester e Davis. E quando parlava di questa partita ricordava a tutti che s’era alzato dalla panchina per entrare in campo quando venne steso con un pugno. Con lui, per anni anche Peppe Ponzoni: «Io arrivavo a Pesaro dalla Cebogas Viadana in provincia di Mantova. E mi ricordo che Gianluca era considerato un fenomeno a quei tempi». Nel tardo pomeriggio dagli Stati Uniti è arrivato anche un ricordo da parte di Mike Sylvester: «Fu compagno e amico durante i miei 6 anni a Pesaro. Un ragazzo d’oro, intelligente, simpaticissimo e spiritoso. Mi mancherà tantissimo. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Riposa in pace amico mio».
Questa la passione, lo sport. Poi l’altra facciata della sua vita e cioè il mondo delle auto perché col padre era poi stato concessionario poi della Volvo e della Jaguar. Esperienze continuate con alti e bassi Da ormai diversi anni lavorava come professionista per la Diba: vendeva per conto della grande concessionaria non solo tutti i marchi, ma anche l’usato. «Era come sempre a mangiare da me. Anche ieri a mezzogiorno – racconta Andrea Ricci del Poche Bobe di via Cavour –. Era in dieta e faceva finta di mangiare e così ha fatto anche ieri perché doveva partire per consegnare un’auto. S’è alzato, ha lasciato lì la fidanzata ed è fuggito via. Rimbalzava da una città all’altra».
Una vita, quella degli ultimi anni di Del Monte, passata sopra i sedili delle auto, viaggiando per mezza Italia centrale. Fino al tragico schianto di ieri pomeriggio dove ha perso la vita. Sulla Fogliense, dove è avvenuto l’incidente, si sono subito portati i vertici della Diba e quindi i compagni di lavoro. Scene strazianti. Gianluca Del Monte, che aveva 61 anni, lascia il fratello Andrea: «In questo momento non ce la faccio a parlare. Non ce la faccio», rispondeva sopraffatto dal dolore al telefono due ore dopo l'incidente.
Gianluca lascia tre figli: i primi due, Virginia e Filippo li aveva avuti dalla moglie Manuela, di Riccione. Poi una terza figlia, Sofia, era arrivata dal rapporto con Marica Procaccini. Negli ultimi tempi si era accompagnato a Giorgia Facchini, stilista e designer. Un personaggio, Gianluca Del Monte, conosciutissimo e la notizia della sua morte è rimbalzata in città tra la incredulità e commozione: era ben voluto da tutti. Da stabilire la data dei funerali.