"Ho fretta di morire". Fabio diffida l’Asur

Il 46enne di Fermignano che chiede di terminare la propria vita, sollecita la scelta del farmaco per assisterlo verso la sua fine

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"Fabio ha fretta di morire". Un’altra scritta agghiacciante che appare sul monitor montato sopra il suo letto, l’unica cosa che, tramite un puntatore elettrico, gli permette di comunicare col mondo. E’ la disperazione che spinge Fabio Ridolfi, il 46enne di Fermignano, immobilizzato da 18 anni a letto a causa di una tetraparesi che lo ha colpito nel 2004, a mandare ancora una volta, con il solo movimento delle palpebre che scrivono le lettere, il suo messaggio all’Italia e al mondo. Le sofferenze legate alla sua condizioni non gli danno, da anni, altra scelta. Fabio vuole morire, ed è aiutato in questo dall’associazione “Luca Coscioni“.

Circa una settimana fa Fabio, dal letto della camera nella sua casa nella frazione di San Silvestro, a Fermignano, aveva scritto "Gentile Stato italiano, aiutami a morire". Proprio una settimana fa era emerso che il sì del Comitato etico al suicidio assistito (primo passaggio necessario per procedere a quel tipo di suicidio, in base a quanto stabilito dalla sentenza emessa dalla Consulta per il caso Cappato-Dj Fabo), era rimasto per 40 giorni nei cassetti degli uffici Asur, nonostante lui e suoi famigliari lo avessero da tempo richiesto con molta urgenza.

Ma questo parere, arrivato in ritardo eppure arrivato, non basta. Il sì del Comitato etico infatti dice solo che il caso di Fabio presenta tutte le condizioni per ricorrere alla morte volontaria con aiuto medico, ma serve adesso capire come e con quale farmaco Fabio può mettere fine alle sue sofferenze. E questo passaggio deve chiarirlo l’Asur Marche.

Per questo, Fabio, tramite l’associazione Coscioni, "ha diffidato l’Asur Marche – si legge in una nota dell’associazione – ad effettuare in tempi brevissimi le dovute verifiche sul farmaco da utilizzare per poter accedere all’aiuto medico per la morte volontaria. L’azione legale di Fabio ha fatto seguito alla mancata indicazione del farmaco e delle relative modalità di somministrazione".

"E’ urgente che il Sistema Sanitario completi il parere con le informazioni sul farmaco e le relative modalità di somministrazione – ha commentato ieri l’avvocato Filomena Gallo, segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni –. Come per “Mario” (l’altro caso di richiesta di suicidio assistito nelle Marche, ndr), anche in questo caso il nuovo impasse è sul farmaco, anche se i passaggi ora dovrebbero essere chiari. Fabio ha detto di aver fretta di morire. Ogni giorno che passa per lui è un giorno di sofferenza in più. Fabio ha diritto ad una risposta immediata". L’Asur Marche, al momento, non ha mai espresso la sua posizione in merito.

Alessandro Mazzanti