I tassisti: "Non si può lasciare tutto a Uber"

Sciopero e protesta ieri alla stazione, col supporto di Confartigianato. "Siamo gli unici a garantire trasporto pubblico con le regole"

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di Teobaldo Bianchini

I tassisti di tutta Italia, ieri e oggi, , sono in sciopero per protestare contro il decreto concorrenza e Pesaro non si è tirata indietro dal manifestare il proprio dissenso nei confronti della decisione presa dal Governo (dei 150 taxi regionali circa 40 si trovano nella provincia di Pesaro-Urbino, di cui 27 soltanto a Pesaro). Uno sciopero sostenuto da Confartigianato e da Co. Ta. P. (Cooperativa Tassisti Pesaro) ma che non interesserà le fasce più deboli o in emergenza (per cui il servizio sarà comunque garantito).

"Scioperiamo perché il governo vuole liberalizzare un servizio pubblico senza regole per favorire le multinazionali di applicazioni online come Uber e Blablacar. Una decisione senza senso che non tutela noi, in quanto partite Iva, e che non tutela nemmeno i cittadini", afferma Roberto Remedi, tassista da 4 anni. "Noi dobbiamo comprare la licenza, la macchina, fare la revisione ogni anno, pagare un’assicurazione diversa e le tasse in Italia, mentre chi si serve di Uber non paga nulla di tutto ciò e nemmeno le tasse in Italia...".

"Noi abbiamo una personalità giuridica precisa che viene controllata dal Comune, dai sindacati, dalla cooperativa, dai vigili... chi si affida ad Uber invece non conosce chi sta guidando. Può essere una brava persona tanto quanto un violento o una persona che ha appena finito di lavorare 8 ore e si mette, stanco, alla guida, per arrotondare lo stipendio" - sostiene Ugo Valsecchi, che guida il taxi da ormai 18 anni - "Questa manovra quindi non favorisce i cittadini o i lavoratori ma segue una linea chiara che è quella di favorire le multinazionali a discapito delle partite Iva e delle piccole medio imprese che rappresentano il 97% del tessuto economico italiano ed europeo".

Allo sciopero era presente anche la responsabile di Confartigianato Pesaro, Silvana Della Fornace: "I tassisti sono gli unici a garantire un trasporto pubblico con tariffe regolari concordate con il Comune, seguendo un sistema di turnazioni (anche notturno) obbligatorio. Sono stati gli unici che hanno potuto garantire durante il Covid un sistema di spostamento per le fasce più deboli e che, anche in questi giorni di sciopero, continueranno a garantire a chi dovrà recarsi all’ospedale o ha difficoltà nel muoversi. Per questo non possiamo accettare la decisione del Governo", afferma Della Fornace, specificando: "Non solo rappresentano un trasporto pubblico monitorato ma sono anche i primi alfieri del territorio. Quando un turista arriva a Pesaro rappresentano il primo servizio di spostamento, davvero vogliamo lasciare tutto questo nelle mani di multinazionali come Uber?"