Il ministro: "Arretramento ragionevole E non ci sarà una linea dritta Bologna-Lecce"

Folla in Prefettura per l’incontro con Giovannini, che rassicura: "I 600 milioni per arrivare fino a Fosso Sejore si troveranno"

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"Ci sono i progetti e i soldi per arretrare completamente sul tratto marchigiano la ferrovia Adriatica? E’ stata la domanda a bruciapelo fatta dai giornalisti al ministro Enrico Giovannini, in visita ieri a Pesaro, proprio per parlare dell’evento “storico“ uscito dal cassetto dei sogni. "E’ un lavoro in progress. Abbiamo ottenuto un risultato storico – ha risposto il ministro – C’ è il riconoscimento della Commissione europea che la ferrovia Adriatica sia un corridoio centrale e strategico di connessione per il traffico merci dell’ Unione Europea. Siamo l’unico Paese ad avere due corridoi (quello Adriatico con il traffico merci e quello tirrenico con l’alta velocità, ndr). Abbiamo scelto di investire 5 miliardi sull’Adriatica e continueremo ad investire negli anni prossimi. E’ un progetto complesso che si costruirà nel tempo. Abbiamo elaborato una nuova proposta che discuteremo con la Regione Marche il prima possibile per arrivare ad un accordo per fare i passi successivi". Sulle polemiche il ministro ha tagliato corto: "L’arretramento sarà ragionevole, non ci sarà una linea dritta Bologna-Lecce".

Ieri il ministro delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili nell’ordine ha confermato che l’arretramento si farà nel tratto tra Gradara e Fosso Sejore, perché ci sono, grazie all’emendamento passato con la legge di bilancio 2021 circa 1,2 miliardi di euro per farlo. E non solo. Ha prefigurato che i 600 milioni per poter proseguire l’arretramento anche nel tratto di Fano si potranno trovare, per esempio, o nella futura legge di bilancio o nei fondi europei: 50 miliardi del Fondo sviluppo e coesione 20212027 oppure negli 80 miliardi dei Fondi europei 20212027. Così come da questo gettito importantissimo potranno derivare i fondi per il potenziamento di tutta la ferrovia Adriatica.

"Le cartine che vedete sono idee progettuali – ha detto il ministro, consapevole delle tante polemiche –. Seguiranno analisi, piani di fattibilità ecc.. In questo contesto tutti gli elementi come il rumore, l’inquinamento sono considerati. I fondi europei richiedono il rispetto dei principi di sviluppo sostenibile per non danneggiare l’ambiente". Se è possibile attirare il gettito europeo è grazie al fatto che la dorsale Adriatica – esclusa dai finanziamenti del Pnrr, esclusivamente concentrati a sviluppare l’alta velocità e la dorsale tirrenica – sia entrata a dicembre 2021 "grazie alla caparbietà del ministro Giovannini", ha detto il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, nelle reti del trasporto merci Ten T. Una opportunità questa che mette i porti dell’Adriatico, compreso Ancona diventato "core" cioé centrale nei traffici internazionali e rende l’intera ferrovia Adriatica quale connessione strategica per il trasporto merci internazionale. Le polemiche nelle Marche sono scoppiate soprattutto nei Comuni esclusi dall’arretramento. In particolare con l’aumento del traffico merci c’è stata la levata di scudi di alcuni sindaci, spaventati dal numero: un incremento di 176 treni merce al giorno in più con molti tratti ferroviari che attraversano i centri storici. Ma anche su questo tema il ministro ha gettato acqua sul fuoco: per l’arretramento pesarese c’è tempo fino al 2030. Per arrivare ad una potenzialità di oltre 170 treni merci, 1 ogni 8 minuti, bisognerà che la ferrovia Adriatica arrivi a regime e lo farà solo se il Governo investirà altri 10 miliardi oltre ai 5 miliardi . Il primo stralcio da 5 miliardi di euro comporterà al massimo 5 treni merci in più al giorno. "I fondi per sviluppare i progetti di fattibilità non potranno prescindere dalla collaborazione con la Regione Marche e i Comuni".

Solidea Vitali Rosati