Il Museo ritrovato è in buona salute

Taglio del nastro all’Archeologico Oliveriano. La città lo ritrova dopo circa dieci anni di lavori

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di Franco

Bertini

Nulla come poche righe telegrafiche e asettiche può nascondere ed esaudire attese lunghe quasi un decennio: "Martedì 13 dicembre alle 17 il Museo Archeologico Oliveriano ha aperto le porte al pubblico nel nuovo allestimento: un momento importante che restituisce a Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024 uno dei suoi luoghi più significativi".

Parliamo di ieri, ma è uno ieri che si tira dietro una storia lunghissima. Però, come diceva il poeta per far dimenticare il resto, "ponete mente almen com’io son bello". E in effetti bello è, forse ancora con quel tantino d’aria fredda e distaccata che hanno le cose nuove, ma, volendo fare un complimento non banale, è un luogo che non si limita a mostrare ma anche ad alludere e solo chi sa alludere sa fare immaginare spazi nuovi in chi guarda. Sintetico e altrettanto significativo è stato il commento del presidente dell’Ente Olivieri Fabrizio Battistelli che ha espresso tutto in una sola parola: "Felicità".

L’apertura del nuovo Museo Archeologico è messa subito alla prova dall’arrivo ormai imminente delle festività: fino al 31 dicembre, escluso ovviamente il 25, sarà aperto dal giovedì alla domenica e festivi dalle 15,30 alle 18,30. L’ingresso con card Pesaro Cult (costo 3 euro, validità annuale), ingresso gratuito fino a 18 anni. Dal mese di gennaio 2023, partiranno poi anche le visite per le scuole, il mattino dal lunedì al venerdì. Proseguendo nella consuetudine della “dedicatio“ così cara ai nostri amministratori, nel corso della mattinata di apertura di ieri la corte del palazzo sede del Museo e anche della Biblioteca Oliveriana, è stata intitolata al pesarese Marco Livio Druso Claudiano, padre di Livia, che fu seconda moglie di Ottaviano Augusto, dunque potente “first lady“ del nascente impero romano e che in tempi moderni ci porterà dritti ai Giardini Jotti, Craxi e Dario Fo e Franca Rame. Resta il fatto che la cerimonia che ieri ha preceduto l’apertura ufficiale del Museo Archeologico ha costituito un momento importante per la città, con la presenza di autorità e personaggi, compresi i rappresentanti delle città che hanno conteso a Pesaro il titolo di Città della Cultura per il 2024.

Particolarmente impegnata nel fare gli onori di casa anche la direttrice della Oliveriana Brunella Paolini che in una delle belle sale di lettura ha illustrato agli invitati un paio di libri che costituiscono solo in parte il grande patrimonio delle circa 400mila pubblicazioni che riempiono quegli scaffali. Adesso Biblioteca e Museo potranno viaggiare in osmosi e paralleli, "in sinergia", come è stato detto, fra Ministero della Cultura e Comune. Facendo gli schizzinosi, ci sarebbe da rendere più accogliente l’ingresso del palazzo e dotare l’Archeologico di comodi divanetti per guardare meglio e rendere più tiepida l’atmosfera. Bello.