In 300 manifestano contro il bio-laboratorio

La protesta dei residenti: "Ci manca perfino un punto di ritrovo, e questa struttura non era tra le priorità del quartiere". Presente la troupe di Rete 4

In 300 manifestano contro il bio-laboratorio

In 300 manifestano contro il bio-laboratorio

Lo scontro aperto sulla realizzazione del bio-laboratorio zooprofilattico a cura dell’istituto "Togo Rosati", che dovrebbe ergersi dietro il Palasport della Torraccia, ha ormai impronta nazionale. Nel primo pomeriggio di ieri anche la troupe della trasmissione "Fuori dal coro" di Mario Giordano, che va in onda su Rete 4, si è occupata del caso che è riuscito a riunire circa 300 manifestanti sotto i parcheggi adiacenti alla Vitrifrigo Arena.

"Non siamo cavie", oppure "fermiamo ora questo meccanismo di morte", si leggeva tra le righe delle decine di cartelloni che si ergevano al cielo. La consigliera di minoranza Lisetta Sperindei, in prima linea nella battaglia contro la costruzione del bio-laboratorio di tipologia Bsl3 – ovvero "in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni, in vivo e in vitro, di agenti virali pericolosi per la salute animale e dell’uomo" – ha accompagnato la troupe di Rete 4 prima allo zooprofilattico di via dei Canonici a Villa Fastiggi e poi alla numerosa manifestazione sorta tra via Furiassi e via Grande Torino.

"La visita a Villa Fastiggi è stata molto utile a capire la differenza tra quello che è un normale laboratorio dove vengono fatti controlli su alimenti e animali e quello che invece dovrebbe sorgere dietro la Vitrifrigo Arena, un gradino sotto quello di Wuhan – dice Sperindei –. In un quartiere vissuto da tutta la città, in quanto zona soggetta a presenza di grandi centri commerciali e attività come l’Astronave".

La paura dei manifestanti è legata anche agli agenti atmosferici: "Parliamo di un terreno – quello dove dovrebbe sorgere il laboratorio - posizionato vicino al colmo arginale del fiume Foglia – ha continuato Marco Palanghi, del comitato Cittadini Liberi della Torraccia –. Siamo un quartiere a cui manca tutto, non abbiamo nemmeno un punto di ritrovo per incontrarci e questo laboratorio non era certamente tra le nostre priorità".

Poi prosegue anche la raccolta firme portata avanti dai manifestanti, che ad oggi conta oltre mille sottoscrizioni. Sulla questione era intervenuto nei giorni scorsi anche Roberto Burioni, docente di Virologia all’Università San Raffaele di Milano, che aveva detto ai manifestanti l’appello a fidarsi della scienza. "Per tranquillizzare chi ha paura – aveva scritto – ho fatto una foto davanti alla porta del mio studio all’Università San Raffaele, dove passo le mie giornate da quasi 20 anni. Quello che vedete in fondo è un laboratorio Bsl-3, si trova a circa 10 metri da me e mai mi è passato per la mente di avere la minima paura. Non abbiatene neanche voi".

Giorgia Monticelli