"In via Becci amianto tra le case Bonifica necessaria, attesa da anni"

E’ dal 2008 che le autorità se ne interessano, senza arrivare al dunque: ottenere la bonifica di quegli 8.500 metri quadrati di tetto in amianto incastonato in un’area abitata dai residenti di Villa San Martino, dagli alunni della scuola dell’Infanzia e dagli atleti di una palestra sportiva a ridosso dell’immobile. Ieri il capannone di via Becci è tornato, da protagonista, in Consiglio comunale. "Per venire a capo di una bonifica che la comunità e i cittadini attendono dal 2018 a quale santo ci si deve votare?" ha rimarcato il consigliere di centrodestra, Emanuele Gambini (Prima c’è Pesaro). La domanda sorge spontanea perché, come dimostra la relazione dell’assessore Heidi Morotti, sia il Comune che l’Asur si sono attivati, ma l’esito non è quello sperato. "Quale risposta diamo alla raccolta di firme dei cittadini o di quei privati, proprietari di capannoni nella stessa area, che prontamente si sono adeguati alle direttive di legge bonificando l’amianto e mettendo in sicurezza le proprie pertinenze? Non possiamo poi credere che agli eredi manchino le risorse per bonificare. All’interno dell’area sono stati impiantati due ripetitori per la telefonia mobile che fruttano soldi. Chiedo al Comune di fare un altro tentativo con la proprietà".

L’assessore Morotti ha osservato che l’amministrazione comunale ha fatto il proprio dovere: "Nel 2018, la proprietà è stata nuovamente sollecitata dall’amministrazione perché scaduti i termini relativi agli incapsulamenti del 2016. Nei mesi successivi è stato poi presentato il piano di lavoro della ditta incaricata dalla proprietà che ha eseguito, nell’ultimo periodo del 2021, la sostituzione di diverse campate con coperture in alluminio". Gambini è stato sul posto: "Non tutte le campate, ad oggi, sono state sostituite. Se il privato non interverrà è giusto che il Comune si sostituisca per poi inviare il conto al privato che non affronta la propria responsabilità".

s.v.r.