Incendio Pesaro, a terra tracce di liquido. Qualcuno visto fuggire poco prima

Si sospetta il dolo. Ma il gestore della rivendita esclude ritorsioni

Il negozio di modernariato distrutto in via Gagarin

Il negozio di modernariato distrutto in via Gagarin

Pesaro, 8 aprile 2019 - Il sospetto che si sia trattato di un incendio doloso c’è ed è concreto per diversi motivi: è stato visto fuggire un uomo pochi attimi prima dell’incendio dell’ex vivaio, a terra ci sono delle lingue di terreno bruciato come se fosse stato lanciato del liquido infiammabile che ha poi attecchito mandando in cenere la struttura delle ex serre Pantanelli. Inoltre, la lunga struttura è bruciata subito tutta. Saranno anche le telecamere della Diba auto, lungo via Gagarin, a poter aiutare le indagini perché è quasi certo che abbiano ripreso l’eventuale incendiario in azione.

A dover dare le prime risposte sono i vigili del fuoco, che stanno analizzando ciò che è stato trovato sul posto. Le fiamme hanno avuto un’espansione immediata e forse in più punti, tanto che le due lunghe serre che contenevano gli oggetti di modernariato e antiquariato sono andate distrutte in pochi attimi. Com’è possibile? Il titolare del negozio-deposito Andrea Tasini, che ha un’altra rivendita in zona piazza Redi a Pesaro, ha dichiarato agli inquirenti di non avere nemici o persone che possano avercela con lui o con la sua attività. E’ molto più probabile che si possa trattare di un atto vandalico fine a se stesso perché facile da mettere in atto con la certezza di farla franca visto che l’ex vivaio è in zona periferica. Non è escluso che l’autore sia fuggito a piedi lungo la pista ciclabile che costeggia le due serre bruciate. Da quanto si è appreso, la struttura in acciaio e vetro appartiene ai figli del defunto imprenditore Roberto Pantanelli, il quale aveva dato anni fa l’ex vivaio in comodato d’uso gratuito al rivenditore di oggetti d’antiquariato. La merce che vi era custodita non era stata assicurata

ro.da.