Ingegneria, due nuovi corsi. Uno in inglese

Presentato l’accordo della Carlo Bo con la Politecnica: un triennale per la sostenibilità industriale, poi la magistrale sull’energia in lingua

Riapre a ottobre, ‘Pesaro Studi’ nei locali di viale Trieste all’interno dell’area di Villa Marina. La vecchia sede del ‘distaccamento’ universitario cittadino poi chiuso per mancanza di fondi, dovuti soprattutto al ritiro (economico) di alcuni soggetti, industrie e enti. Operai già dentro, in viale Trieste, a lavorare per sistemare le aule. I corsi messi in campo con la collaborazione della Politecnica di Ancona e dell’Università di Urbino sono due: una triennale in Ingegneria per la sostenibilità industriale ed una laurea magistrale in Ingegneria energetica in inglese. Una risposta alla transizione energetica e alla digitalizzazione delle industrie che sono in fase di accelerazione dopo le ultime scelte fatte dall’Unione Europea. Una operazione a chilometri zero, si potrebbe definire la rinascita di ‘Pesaro Studi’ perché sul conto economico di questa operazione pesano molto i contributi dati – circa 100mila euro – da alcune aziende del territorio: Mep, Schnell, Renco, Enereco, Profilglass, Rivacold, Techfem, Saipem, Biesse e Hsd.

Un sostegno non da poco all’amministrazione comunale perché, come ha detto il sindaco Matteo Ricci, "prima pesava troppo sull’amministrazione comunale". Una operazione che sta bene a tutti, università comprese, perché all’orizzonte si profila un calo delle iscrizioni legato anche alla diminuzione della popolazione "per cui uno studente che si iscrive ad una università del nord è anche un residente che si perde", ha detto ad un certo punto il rettore di Urbino Giorgio Calagnini. Da qui anche la sinergia con Ancona "benché si vogliano mettere in concorrenza gli atenei statali, trovo questa collaborazione molto positiva", ha aggiunto il rettore dorico Gian Luca Gregori. Contente anche le aziende che finanziano perché molte figure professionali che si formano al nord difficilmente accettano di scendere nell’area marchigiana in generale per accettare un lavoro.

Uno dei nodi da sciogliere in questa partita che ha portato a riaprire ‘Pesaro Studi’, era il costo dell’affitto dei locali: "Diciamo che rispetto a prima i costi sono molto diminuiti – dice l’assessore Francesca Frenquellucci – e devo dire che ci sono già state oltre 50 pre-iscrizioni ed alcuni studenti arrivano anche dall’Asia e dell’America, questo perché il corso magistrale è in inglese. E per far fronte alle problematiche legate all’accoglienza abbiamo avuto contatti già con l’Erdis e con Apa Hotel".

Una Frequellucci che ha incasso anche le lodi del sindaco per la caparpietà che ci ha messo per portare avanti questo progetto. E il sindaco ha parlato anche del San Domenico, dietro la piazza, come sede futura dell’università perché "resta per noi un luogo ottimale".

m.g.