
Intelligenza artificiale, Boccia Artieri nel team
Giovanni Boccia Artieri è stato nominato nel board dell’Agcom, coordinato da Andrea Renda, per studiare l’Intelligenza Artificiale. Il prorettore alla didattica e comunicazione dell’Università di Urbino e direttore del Dipartimento di scienze della comunicazione e studi umanistici internazionali da una vita analizza i nuovi media.
"Sono molto contento perché entrare a fare parte di questa squadra sarà molto stimolante. È un argomento attuale che va studiato, già i nostri smartphone contengono elementi che hanno a che fare con l’Intelligenza Artificiale. È diventato un tema di massa e dunque anche l’Italia dovrà regolamentarla, l’Europa ha già approvato l’Artificial Intelligence Act che ogni stato dovrà adottare".
Perché è diventato un tema di massa?
"Ad oggi i player sono tanti. Questo fa sì che molte cose non saranno più come le conoscevamo, ad esempio la facilità a produrre immagini, video e audio che contengono realtà con elementi costruiti. Possiamo solo immaginare che impatto avranno nella comunicazione, nel marketing e nella politica".
Anche sulle notizie e sulle fake news?
"L’Intelligenza Artificiale può essere utilizzata per tante cose interessanti ma sicuramente il tema del disordine informativo e dell’informazione, come della sua possibile manipolazione, è dietro l’angolo".
All’intento di questo gruppo rappresenta l’unica professionalità proveniente dalle Marche e di conseguenza rappresenta l’Università di Urbino.
L’Ateneo come si sta confrontando con l’Intelligenza Artificiale, sarà materia di studio nei corsi?
"Assolutamente sì. Per quanto riguarda la ricerca ci sono docenti che a UniUrb si occupano di Intelligenza Artificiale. Nel mio dipartimento c’è “Vera Ai“ che è un progetto europeo per strutturare un sistema di riconoscimento per distinguere se un contenuto è creato artificialmente. In alcuni corsi iniziamo a sfruttarne le potenzialità generative, sempre in collaborazione con l’umano".
Quindi potrebbe essere un aiuto?
"Vedo l’Intelligenza Artificiale come uno strumento nella nostra cassetta degli attrezzi, un ausilio, e che in modalità positiva può aiutarci. Pensiamo a costruire immagini per una presentazione in power point. Inoltre nella ricerca permette di operare in modo molto veloce tramite metodi di statistica che prima richiedevano più tempo. E lo fa con più spunti. Sotto controllo umano ci può liberare da alcuni impegni e lasciarci liberi di concentrarci sulle parti più vive dal lavoro. Già il Ministero ci ha chiesto se abbiamo idee di uso nella pubblica amministrazione".
Cosa vi impegnerà in questo nuovo progetto all’Agcom?
"Creare linee guida che permettano di capire e utilizzare al meglio quesi strumenti".
Francesco Pierucci