
Gentile lettore, poiché quel "qualcuno" estensore dello scritto da lei citato sarei io, mi pare giusto risponderle, a cominciare dalla sua domanda ovviamente retorica come si conviene in questi casi: "perché non prendersela, ancor prima ed ancor di più, coi pini e gli chalet alpestri di cui Pesaro è piena?". E chi glielo proibisce? Ci si può sempre spartire i compiti, io mi sono rivolto alle palme perché evidentemente nutro nei loro confronti un’avversione atavica per la quale mi fanno pensare a cose estranee al nostro mondo, ma se per lei hanno lo stesso fascino esotico del pomodoro non vi trovo nulla di anormale: ognuno di noi vede quello che sente dentro. Non è obbligatorio che tutti condividiamo gli stessi punti di vista. A me danno sui nervi le palme nei nostri giardini e parchi, lei è disturbato dagli chalet alpestri sparsi per Pesaro e anche dai pini. Perfetto. La conseguenza però è che sono al punto di prima, perché il mio quesito di fondo (certo campo lo stesso anche se non avrò risposte) sarebbe eventualmente sapere chi sono stati i primi a piantare degli alberi di palma dalle nostre parti. Non credo fossero gli stessi che piantarono i pomodori. Grazie per il suo commento e saluti.