Omicidio di Ismaele Lulli, due ergastoli / FOTO e VIDEO

Per Igli Meta e Marjo Mema anche il riconoscimento dell'aggravante della crudeltà e sevizie

Ismaele Lulli

Ismaele Lulli

Ancona, 30 maggio 2018 - Esclusa la premeditazione, ma riconoscimento dell'aggravante della crudeltà e sevizie per l'accusa di concorso in omicidio volontario.

Su queste basi la Corte d'assise d'appello di Ancona ha confermato l'ergastolo per Igli Meta e ha applicato la stessa pena per Marjo Mema condannato in primo grado a 28 anni e quattro mesi. L'accusa è di avere sgozzato nel luglio 2015 Ismaele Lulli, 17enne di Sant'Angelo in Vado ( Pesaro Urbino) per motivi di gelosia riguardanti una relazione con la fidanzata di Meta.

 

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La Corte depositerà la motivazione della sentenza entro 90 giorni. Praticamente certo il ricorso in Cassazione delle difese. Il 19 luglio 2015 Igli Meta, in compagnia di Marjo Mema, attirò ad un appuntamento Lulli dopo essere venuto a sapere che il ragazzo aveva avuto un flirt con la sua fidanzata: convinse la ragazza a mandare un messaggio a Ismaele ma all'incontro si presentarono i due imputati.

Il 17enne venne legato ad una croce, accoltellato più volte e poi sgozzato vicino a una chiesa abbandonata in contrada San Martino in Selva di Sant'Angelo in Vado. La Corte d'assise di Pesaro aveva riconosciuto in sostanza a Igli Meta il ruolo di autore materiale, mentre Mema era stato coinvolto per un concorso 'morale' nel delitto. I giudici d'appello, invece, pur escludendo che fosse stato un omicidio premeditato, hanno ritenuto che vi fosse un concorso pieno nell'omicidio aggravato dalla crudeltà e sevizie che precedettero l'esecuzione.

Le parole della mamma di Ismaele