
Da sinistra, il Maestro Lorenzo Bavaj con il grande tenore José Carreras
di Claudio Salvi
Trasmettere tecniche e segreti, dare consigli e suggerimenti per come rendere al meglio sul palco di un teatro o di un auditorium. Per uno dei più grandi cantanti al mondo insegnare ai giovani l’arte del canto è diventata una sorta di missione. E così anche quest’anno il grande José Carreras terrà una masterclass.
Organizzata dal Conservatorio di musica “G. Rossini“, si terrà infatti l’ottava edizione della masterclass internazionale di Canto Lirico, aperta a cantanti di ogni nazionalità. Lo stage formativo tenuto dal tenorissimo inizierà domani e per quattro giorni si terrà nella Sala Adele Bei della Provincia per concludersi sabato 5 con il concerto finale al Teatro Rossini. Assieme a José Carreras ci sarà il maestro e pianista Lorenzo Bavaj che da sempre accompagna il cantante di Barcellona nei suoi recital.
Maestro Bavaj, anche quest’anno è riuscito a convincere Carreras a venire a Pesaro?
"Ma per lui è un grande piacere venire in Italia e soprattutto a Pesaro. Insegnare ai giovani è una cosa che gli piace. Trasmettere loro quello che ha appreso in tantissimi anni di carriera nei teatri di tutto il mondo, dare loro consigli, è davvero un grande regalo e una fortuna per chi riceve".
Con Carreras lei vanta una collaborazione di lunga data.
"Ci conosciamo dal 1989. Ricordo il primo concerto con lui al Teatro alla Scala di Milano. Da lì in poi ne abbiamo fatti tanti in tutto il mondo".
Quanti ne ricorda?
"Non ho tenuto il conto preciso ma credo almeno 600 in tutti questi anni. E’ stata ed è davvero una bella avventura con un artista straordinario che sa ancora mettersi in gioco alla sua età e che è entusiasta di dispensare consigli ai giovani. Il fatto che venga a Pesaro per l’ottava volta, lo dimostra".
Quali sono, per lei che lo conosce così bene, i pregi del maestro Carreras?
"Artisticamente direi che è dotato di ha una voce d’una qualità unica al mondo con un timbro nobile, riccamente colorato dove è possibile cogliere ancora oggi bellezza ed espressività del fraseggio ed una cura della dizione per cui è diventato famoso. Dal punto di vista umano direi che una persona altrettanto straordinaria per semplicità, bontà d’animo. E’ assolutamente attaccato ai valori dell’amicizia e non ha mai avuto atteggiamenti divistico. Anzi è una persona che ama la semplicità".
Ormai si può dire che siate diventati anche amici?
"Ma certo, dopo tanti anni di concerti assieme in giro per il mondo. Quando ci vediamo è una festa e che la mia famiglia è la sua e viceversa. E’ felice di tornare a Pesaro e per vari motivi legati ovviamente anche al fatto che Pesaro ha un suo “peso“ dal punto di vista musicale: città della musica, città di Rossini, la città del Rof, quella che è stata il buen retiro anche per Luciano Pavarotti, suo compagno di avventure. E poi perché qui trova sempre dei giovani motivati che ascoltano e fanno tesoro di ogni suo consiglio".
Quanti saranno quest’anno?
"Ventiquattro di cui la metà sono allievi del Conservatorio Rossini; l’altra metà arriva da tutto il mondo: Messico, Spagna, Kazakistan, Francia".
Carreras regalerà qualcosa al pubblico pesarese?
"Lui è semplice e generoso. Speriamo sia in buona forma e sicuramente vedrete che una sorpresa ci sarà".