La ceramica durantina nel suo massimo splendore

Al Palazzo Ducale di Urbania inaugurata una sezione sulle maioliche. Un doveroso omaggio alla grande figura di Cipriano Piccolpasso.

La ceramica durantina nel suo massimo splendore

La ceramica durantina nel suo massimo splendore

Il pubblico delle grandi occasioni ha partecipato domenica al Museo Civico di palazzo ducale all’inaugurazione della sezione dedicata alla ceramica, per i 500 anni dalla nascita del durantino Cipriano Piccolpasso. Un primo saluto del sindaco Marco Ciccolini nel cortile d’onore di palazzo ducale che ha ringraziato i presenti, tra cui Giorgio Calcagnini, magnifico rettore dell’Università di Urbino, Simonetta Catani, Sostituto Procuratore della Repubblica, Marco Cangiotti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Fabio Mariottini, maresciallo dei carabinieri. I ringraziamenti anche di Nicola Tallarini, consigliere comunale, con delega alla cultura: "Questa mostra è il frutto del lavoro incessante, durato mesi, dei curatori Claudio Paolinelli e Alice Lombardelli, che è anche direttrice dei Musei Civici. Questa è la punta delle celebrazioni nazionali, che vedono tra le altre iniziative, l’organizzazione di un corso di alta formazione per maestro ceramista, con lo scopo di tramandare questa grande tradizione durantina".

Dopo il taglio del nastro, si sono aperti i quasi 400 metri quadri di stanze appena riaperte al pubblico: un’intera ala di palazzo ducale tornata fruibile dopo i restauri susseguitesi negli anni ‘50 e 2022-’23. Alice Lombardelli: "La ceramica fino ad oggi non aveva una sezione dedicata e l’occasione di avere quasi 400 mq in più di spazio espositivo hanno suggerito l’idea di organizzare e valorizzare la maiolica di Casteldurante e Urbania. È stato fatto un intervento di musealizzazione e riqualificazione degli spazi, tale da mettere in primo piano non soltanto la ceramica ma anche gli aspetti architettonici di rilievo di palazzo ducale. Sono state infatti aperte delle porte e delle finestre, in precedenza murate, è stato valorizzato il torrione coperto ed è stata restaurata una piccola volta del ‘900". La mostra si articola su due piani: il primo piano è dedicato alla ceramica di Casteldurante (oggi Urbania), dove a partire dal ‘500 ardevano oltre 40 forni, e prosegue fino ‘900 con le collezioni contemporanee. Nelle quattro stanze si susseguono alcune acquisizioni e preziosi prestiti provenienti da Siena, Faenza e Pesaro, ai quali si aggiungeranno nell’autunno alcuni manufatti provenienti da Arezzo. Il piano terra è dedicato alla ceramica popolare: è possibile ammirare la donazione della collezione Nadia Maurri Poggi, composto da interessanti esemplari di vasellame popolare dell ‘800 e ‘900, raccolti nei suoi viaggi nelle botteghe e nei mercatini di tutta la penisola, e la collezione di ceramiche del mondo di Massimo Dolcini, celebre designer pesarese.

Claudio Paolinelli storico della ceramica e co-curatore della mostra: "Le botteghe ceramiche di Urbania nel Rinascimento erano eccellenti, i ceramisti durantini erano abili e richiestissimi e a seconda della committenza si spostavano in varie parti del ducato e d’Italia. Alcuni dei ceramisti più raffinati di Urbino e Pesaro si sono formati o provengono da Casteldurante".

Conclude Alice Lombardelli: "L’invito a visitare la mostra è rivolto a tutti, ma soprattutto ai ceramisti, che possono soffermarsi ad osservare le opere esposte e anche disegnarle. La mostra è stata fatta anche con questo scopo, per essere vissuta ed essere di ispirazione a chi lavora la ceramica".

Valentina Damiani