REDAZIONE PESARO

"La fontana deve zampillare bene"

Il restauro del monumento a Cagli ripropone una questione filologica, come fa notare Alberto Mazzacchera

Il restauro del monumento a Cagli ripropone una questione filologica, come fa notare Alberto Mazzacchera

Il restauro del monumento a Cagli ripropone una questione filologica, come fa notare Alberto Mazzacchera

Mentre procede il certosino restauro della antica fontana di fronte al Palazzo Comunale, interviene sul tema Alberto Mazzacchera del gruppo di minoranza “Fare Comune“ in consiglio comunale: "A mettere fine, dopo tre anni al tempo della fontana barocca – afferma Alberto Mazzacchera – senz’acqua ridotta a miserevole “box estivo“ per bambini sgambettanti, è stato fortunatamente il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Pergola e Corinaldo, e della Regione Marche. Quest’ultimo di recente alquanto raro stando ai numerosi bandi regionali a cui il Comune di Cagli non è stato neppure ammesso o ha ottenuto un punteggio insufficiente. Ma è sulla tipologia degli interventi che il mio Gruppo Consiliare ha depositato una interrogazione già durante il consiglio del 27 settembre scorso. In origine, giustamente, inorgogliva i cagliesi la nuova fontana posta al centro della piazza maggiore (oggi Matteotti). La si fa realizzare in travertino del Piobbico, nel 1736, da Giovanni Fabbri su disegno di Anton Francesco Berardi, il cui nome è particolarmente apprezzato dai cardinali che governano la Legazione di Urbino e Pesaro. Il nome del conte Berardi compare spesso in importanti fabbriche eugubine accanto a quello di Carlo Murena ossia di colui che subentra in vari cantieri al proprio maestro Luigi Vanvitelli, impegnato nei grandi lavori della Reggia di Caserta. La fontana di Cagli, con l’ampia e profonda vasca quadrilobata, è una chiara derivazione da quelle della città eterna. Viene ideata come una fontana con grande abbondanza di acqua che tracima generosamente dalla coppa, fuoriesce copiosa dalle bocche dei quattro mascheroni e sgorga all’apice del fusello con corposi zampilli. Le fontane romane, infatti, sono caratterizzate per il loro ruolo scenografico dalla grande quantità d’acqua che stupisce il viaggiatore di ogni tempo. Era così anche per la fontana di Cagli, come dimostra una foto d’archivio della colonna scattata durante il restauro dei primi anni Novanta. L’immagine mostra come la colonna fosse attraversata da un canale circolare per l’acqua simile in ampiezza a quello dei “tomboli“ in pietra dell’acquedotto conservati nelle Segrete del Palazzo Pubblico, che misurano 11/12 cm di diametro. Non deve sorprendere tale dato perché al tempo l’acqua non andava in dispersione nel sistema fognario, ma rientrava nell’acquedotto comunale. Di tale abbondanza d’acqua se ne trae una prova anche da un ex voto del 1748 conservato negli archivi del Duomo. Qui, accanto al giovane rampollo miracolato durante il rischioso gioco della “steccata“ (alquanto simile alla corsa dei tori di Pamplona), è la fontana raffigurata, nella rapida stesura devozionale, con quella ricchezza d’acqua che aveva colpito l’anonimo pittore. Purtroppo tale gioco d’acqua è stato azzerato nei primi anni ’90 del Novecento, dalla mancata ricerca storica di un perito locale. Così è stata tolta la tracimazione della coppa e riservata poca acqua per alimentare le bocche dei mascheroni. Infine l’alto zampillio del fusello non ha nulla a che vedere con le fontane barocche romane ed è inappropriato in una città ventosa come Cagli. La fontana da vanto di Cagli è stata ridotta ad arida fontanella da giardinetto casalingo. Nei cassetti dell’Ufficio Tecnico è stato lasciato in dote il progetto di restauro dell’architetto Giuseppe Papillo e del dottor Leonardo Lombardi al quale si deve il ricircolo dell’acqua di numerose fontane romane tra le quali quelle celebri di piazza Navona. Considerato che il restauro in corso è il secondo intervento nell’arco degli ultimi 10 anni, è giunto il tempo di risolvere tanto la questione della tenuta della vasca quadrilobata e la sua manutenzione ordinaria, quanto quello fondamentale della parte idraulica per fare della fontana di nuovo uno dei vanti di Cagli".

Mario Carnali