
"La maggioranza accampa scuse sul S. Benedetto teme di non farcela"
Con il Comune che diventa proprietario di una parte di San Benedetto, vuol dire che potrà operare per la ristrutturazione dell’ex manicomio nei lotti acquisiti dalla Regione. La delibera approvata ieri in Consiglio comunale, all’unanimità, è servita proprio a registrare l’acquisizione da parte del patrimonio comunale delle note porzioni dell’immenso complesso, oggi fatiscente. Dopo aver spiegato il dettaglio – il Comune ha impegnato 2,8 milioni di euro di cui 1,1 milioni verrà corrisposto al momento del rogito ad Ast e 1,6milioni verranno dati sotto forma di opere di manutenzione straordinaria su una parte dell’Azienda sanitaria territoriale (Ast) destinata ad ambulatori e uffici – il dibattito tra maggioranza e opposizione si è focalizzato sul problema delle tempistiche. In pratica il Comune ha 15 milioni di euro per fare i lavori, ma se non vuole perdere le risorse deve collaudare gli appartamenti e tutte le pertinenze accessorie (parcheggi, corte esterna...) entro marzo 2026. La Regione vuole ristrutturare l’altra parte del San Benedetto, ma non ha scadenze incalzanti. E’ qui che casca l’asino. La giunta, condivide la visione tecnica data dagli uffici comunali per cui a rischio, a marzo 2026, potrebbe essere il riconoscimento dell’agibilità con il rischio di non poter rendicontare i lavori e quindi perdere i soldi. "Ci sono prescrizioni urbanistiche da rispettare – ha osservato l’assessore Pozzi –. Faccio un esempio ipotetico: se la Regione non sistema il muro pericolante che si troverà davanti al parcheggio nuovo di pacca, realizzato dal Comune, come potremo ottenere l’agibilità per qualcosa che non è fruibile?". Una versione assolutamente smentita dall’opposizione anche se Giovanni Dallasta, del gruppo misto di minoranza obietta: "E’ vero che sarebbe stato meglio fare un progetto unitario sul bene e che la Regione avanzi in modo sincrono con il Comune essendo quelle di entrambi gli enti proprietà fin troppo compenetrate". Michele Redaelli esclude il problema dell’agibilità: "Non c’è – ha detto il fisico dagli spalti dell’opposizione –: quello di Comune e Regione sono proprietà distinte e così sarà il collaudo dei lavori. Ma se così non fosse, la delibera di oggi sarebbe stata il provvedimento giusto per evitare qualsiasi rischio a fronte di una tempistica così difforme tra i due proprietari". Giulia Marchionni (prima c’è Pesaro), si è unita al coro dei colleghi: "Il problema dell’agibilità non c’è. Tutto questo metter le mani avanti da parte dell’amministrazione mi fa sorgere il dubbio che non ci sia certezza di fare i lavori in tempo, così da scaricare su qualcun altro questa possibile defaillance".
s.v.r.