La principessa guida il viaggio tra i tesori

Clara di Carpegna Falconieri farà da cicerone domani e domenica ai visitatori nel palazzo di famiglia: "Qui si perde il senso del tempo"

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In questo fine settimana di eventi a Carpegna ci sarà la possibilità di visitare Palazzo Carpegna, domani alle 17 e alle 21 e domenica alle 10.30 e alle 16, accompagnati da una vera principessa. La principessa Clara di Carpegna Falconieri, nata dei baroni Winspeare Gucciardi, moglie di Antonio di Carpegna Falconieri e memoria storica della famiglia sarà infatti la guida d’eccezione, lei che ha scavato nei documenti della casata di Carpegna Falconieri per trovare aneddoti e curiosità. "Quando sono in questo palazzo perdo il senso del tempo – spiega Clara Winspeare Gucciardi –, è uno spazio di riflessione dove le lancette dell’orologio non hanno potere. Per questo ho deciso di esserne la guida e di aprirlo al pubblico raccontando le storie del palazzo e dei personaggi che si vedono nelle opere esposte. Al suo interno ci sono tante storie, più o meno note, che si intrecciano con la storia del nostro territorio".

Il palazzo risale alla fine del 1600, ispirato alle ville fortezza dell’epoca, e il cardinale Gaspare conte di Carpegna lo volle con le fattezze di un palazzo romano costruito nel mezzo della campagna: "Anche questo era un segno della grandezza della casata di Carpegna – spiega la principessa –. La costruzione del palazzo venne iniziata nel 1675 e richiese 21 anni di lavoro, l’ubicazione dell’edificio fu scelta sopra una falda acquifera perché non mancasse mai l’acqua. Il Cardinale Gaspare di Carpegna era vicario generale del papa e direttore delle catacombe romane: per questo nella nostra cappella di famiglia interna al palazzo si trovano oltre 1500 reliquie dei primi santi martiri. Fu sempre lui a far trasportare a Sassocorvaro il teschio di San Valentino". La storia del Cardinale Gaspare è intrecciata a doppio filo con Carpegna e le sue eccellenze: "Fu lui – continua donna Clara – che abolì i dazi sul trasporto del sale da Roma a Cervia, abbiamo ancora il documento papale che lo testimonia. Così facendo da queste parti c’era sempre a disposizione il sale, elemento principale nella conservazione del famoso prosciutto crudo di Carpegna".

Passando in rassegna il palazzo sono tanti gli avi dell’attuale proprietario che meriterebbero menzione, da Ludmilla di Carpegna Falconieri, amica di san Giovanni Bosco e san Daniele Comboni, dei quali finanziò le prime missioni e coi quali teneva profondi rapporti epistolari, alla principessa Anna, che morì in odore di santità, fino a Guido Orazio di Carpegna Falconieri che fece piantumare tutto il versante del monte Carpegna. Ulderico di Carpegna, nonno dell’attuale principe, non esitò invece durante la seconda guerra mondiale a dare disponibilità a Pasquale Rotondi del suo palazzo per nascondere le casse contenenti le grandi opere d’arte del nostro territorio che il sovrintendente stava cercando di sottrarre alle grinfie dei nazisti. "Quando le SS si presentarono a palazzo per un’ispezione – racconta donna Clara – notarono le casse e chiesero cosa contenessero, lui ne aprì una, strappò quella che era una partitura originale di Rossini e disse ai soldati: "Soltanto carta straccia". Così facendo evito una perquisizione più approfondita e salvò tele di Caravaggio e di tanti altri grandi dell’arte".

Andrea Angelini