"Le case valgono meno, ecco i dati"

Alvarez e Cangini rispondo agli agenti immobiliari di Urbino sulla perdita di valore delle case in città

"I dati sono dati. E sono controllabili da tutti". Giovanni Alvarez e Federico Cangini rimangono fedeli a uno dei loro capisaldi in vista delle elezioni: a Urbino il valore degli immobili cala. Lo ribadiscono e sfoderano uno studio di categoria. "In questa campagna elettorale ci sembra che ogni persona, ogni categoria commerciale interpreti i dati come proprio tornaconto. Noi abbiamo solo letto i dati forniti, addirittura estrapolati, da uno studio di categoria. Reputiamo questa replica un “attacco politico“ poiché se realmente fossero stati interessati al bene della nostra città si sarebbero firmati e non sarebbero rimasti anonimi. Come nostra abitudine cerchiamo di rimanere sui dati. Dati in larga misura inequivocabili che fugano ogni residuo dubbio sullo stato del valore degli immobili della nostra città".

Controbattono i due esponenti della lista che unisce le anime di Italia Viva e Più Europa nella coalizione di Federico Scaramucci “La città che verrà“ e fanno riferimento a quanto dichiarato su queste pagine dagli agenti immobiliari. "I numeri parlano chiaro: nel giugno del 2012 il prezzo medio al metro quadro di un immobile ad uso residenziale nel comune di Urbino sfiorava i 2 mila euro, precisamente 1.945 euro. Oggi, lo stesso indicatore fa segnare (l’ultimo dato disponibile è di marzo 2024) un valore di 1.465 euro al metro quadro. Un drastico calo di ben 24,6%. Occorre ricordare agli anonimi che scrivono sulle colonne del “Carlino“ che anche la quantità di contratti di affitto è calata in maniera significativa. Dal 2014 al 2024 sono arrivati a un -9.1% nel centro, -15.4% nelle zone limitrofe e -18.2% nella periferia. I contratti concordati, ma soprattutto la cedolare secca, oltre a risultare inefficaci come incentivo alla locazione, divengono una spada di damocle sulla testa dei proprietari di immobili che non possono applicare l’aumento Istat. Entrando ancora più nei dettagli la tendenza di calo è tutto fuorché vicina a stabilizzarsi. Infatti, nel marzo 2024, per gli immobili residenziali in vendita sono stati richiesti in media 1.465 euro al metro quadro, con una diminuzione dell’1.48% rispetto a marzo 2023. L’unica strada, secondo noi, è quella di alleggerire la pressione fiscale sui contratti di locazione e sui redditi derivanti, per aiutare affittuario e inquilino e incentivare la residenzialità con una maggiore durata dei contratti, che indirettamente aiuta a combattere la svalutazione immobiliare. Se gli anonimi agenti immobiliari necessitassero di ulteriori dati siamo a disposizione a confrontarci con loro pubblicamente".

fra. pier.