Le politiche dell’integrazione passano da noi

Conclusa la prima fase del progetto “Piste“, gestito dall’Università di Urbino con il comune di Fermignano e finanziato dall’Europa

Migration

Il primo semestre di sperimentazione è concluso, ora è tempo di cominciare a confrontarsi sui risultati. Sabato, l’Università di Urbino e il Comune di Fermignano hanno ospitato la prima giornata di incontri tra i partecipanti al progetto “Piste“, iniziativa dell’Unione europea per promuovere la partecipazione dei migranti nella realizzazione di politiche integrative.

Presenti già dal mattino erano i rappresentanti dell’Ateneo, di Fermignano, della città greca di Voio e dell’Università di Anversa, nel pomeriggio si sono aggiunte la delegazione tedesca, da Bebra e dall’Università di Erfurt, e della città belga di Ninove, le realtà che hanno aderito, al pari dell’Ong Humanrights360.

"È un onore essere qui, scelti dall’Europa per portare avanti la tematica della diversità – commenta Othmane Yassine, consigliere comunale di Fermignano –. Il più delle volte, questo fenomeno è stato usato per giustificare conflitti: qui parliamo del perché sia importante e ci sarà anche un’attività di ricerca che dovrà dare un responso". A spiegare i motivi dell’adesione di Fermignano è il sindaco, Emanuele Feduzi: "Con Uniurb abbiamo avviato una collaborazione, da sei anni, per sperimentare pratiche d’inclusione sociale su un territorio come il nostro, che ha oltre il 10% di popolazione proveniente dall’estero: sono 14 le etnie presenti. Mentre portavamo in piazza le tradizioni con la Festa dei popoli, assieme a Gradara abbiamo elaborato la Carta dei sindaci. Ora, grazie a “Piste“ c’è un’ulteriore occasione per fare scuola di buone pratiche".

Il coordinamento scientifico è a cura del professor Eduardo Barberis di Uniurb. Per l’Ateneo, il dottorando in Global studies Federico Rossi spiega che da “Piste“ "emerge il coraggio di alcuni piccoli comuni all’avanguardia e di quanto essi provino a migliorare l’inclusione invitando alla partecipazione le popolazioni immigrate".

Sita nella Macedonia occidentale, Voio ha un hub che ospita 500 migranti minorenni: "C’è da cinque anni e ne siamo orgogliosi, perché fanno parte della nostra famiglia – spiega il sindaco, Christos Zeuklis –. Da noi continuano ad arrivare migranti dalla Turchia e dal Medio Oriente e lavoriamo per essere pronti anche in caso di maggiori afflussi: dobbiamo trovare il modo per integrare queste popolazioni. Piste è il futuro". Città di 40.000 abitanti, fino a qualche decennio fa Ninove era un grande centro industriale "che ha attratto tanti migranti – spiega il professor Stijn Osterlynck, dell’Università di Anversa –. La frustrazione per il suo declino, i flussi migratori e dinamiche interne hanno portato molta polarizzazione tra la popolazione. Ora si stanno però proponendo politiche d’integrazione per affrontare il problema: per questo non vediamo l’ora di cominciare a sperimentare".

Nicola Petricca