"Lo schiaffo? Cacciare Lucarelli"

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"Signor Ceriscioli – scrive Antonella Bua, lettrice del Carlino – facendo riferimento al suo intervento di ieri sul giornale in cui parla di “schiaffo alla sanità”, non voglio entrare in merito al suo giudizio riguardo la riforma sanitaria che verrà approvata dalla nuova giunta regionale. Vorrei, invece, farle notare come un grave schiaffo alla sanità marchigiana lo abbia dato proprio il suo partito quando non volle che il San Salvatore divenisse sede di un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Ossia non volle che l’ospedale di Pesaro divenisse un ospedale di eccellenza con la Scuola di Talassemia, arrivando a “cacciare” il professore Guido Lucarelli".

Bua, nella sua lunga riflessione, che sintetizziamo, ripercorre la vicenda: "E’ una storia che non ha spiegazioni logiche se non che il professore e L’ Ircss non fossero graditi alla classe politica di allora. Lucarelli fu costretto ad esiliare a Roma dove, diede vita all’Istituto Mediterraneo di Ematologia. Al tempo, si contrappose, dunque, una classe politica – dice Bua – che aveva altre logiche rispetto ad un uomo e a uno scienziato dal carattere mite ma fermo, che non seguiva quelle logiche, ma solo gli interessi del malato e della sanità pubblica. Con lui Pesaro divenne il centro del mondo per i malati di talassemia, al quale tutti si rivolgevano per curarsi. Mi curai anche io a Pesaro nel 1984 affinché potessi salvarmi dalla Talassemia che non lasciava speranze all’epoca. L’ età media di vita di un talassemico era di 16 anni. Lucarelli è l’uomo che il suo partito ha cacciato da Pesaro. Un uomo che ha amato ogni bambino come fosse suo figlio ed io, per questo, lo considero come il mio secondo padre".