Pesaro, l’orco è il patrigno: "Molestata a 10 anni"

Il racconto choc di una ragazzina che ha rievocato l’orrore di quei momenti. Anche una sua amichetta vittima delle attenzioni dell’uomo

Oggi la ragazza che ha vissuto l’incubo oggi ha 16 anni (foto d’archivio)

Oggi la ragazza che ha vissuto l’incubo oggi ha 16 anni (foto d’archivio)

Aveva appena raccontato ai poliziotti di come quell’uomo avesse perseguitato sua madre, quando ha aggiunto: "E adesso voglio dirvi anche altro". Un "altro" come gli abusi sessuali che quello stesso uomo, l’ormai ex marito della mamma, un albanese di 43 anni, imprenditore edile, l’avrebbe costretta a subire per tre anni, da quando lei ne aveva appena dieci. Massaggi e palpeggiamenti proibiti che sarebbero stati riservati, un’unica volta, anche a una sua amichetta. Un racconto choc che ha fatto scattare contro il patrigno, già ai domiciliari per lo stalking contro la ex moglie, una 50enne pesarese, residente nell’entroterra, la denuncia per violenza sessuale su minori. E ieri le due ragazzine, oggi sedicenni, hanno rivissuto quegli abusi in due ore e mezza di incidente probatorio davanti al gip Giacomo Gasparini. Tutto comincia nel 2015, quando la madre della ragazzina si innamora dell’albanese e poco dopo si sposano. Tre anni dopo, il matrimonio arriva al capolinea. La donna lo lascia, ma lui non accetta la fine della storia. E mette in atto tutto il campionario dello stalking, perseguitando la ex in ogni modo, con sms e telefonate a raffica, pedinamenti, appostamenti. Otto anni fa, il Tribunale di Pesaro lo aveva già condannato per atti persecutori contro una fidanzata. La ex moglie gli fa avere un ammonimento dal Questore. La polizia avvia le indagini e nel chiudere il fascicolo con la testimonianza della bambina, ecco che si solleva il velo su ipotesi ancora più inquietanti di cui la stessa mamma era all’oscuro. Ieri la figlia (difesa dall’avvocato Francesco Coli) ha ribadito che il patrigno aveva cominciato a molestarla da quando aveva 10 anni. Con la scusa di un massaggio, lui avrebbe finito per allungare le mani sui suoi seni e sulle altre parti intime, per poi farsi toccare a sua volta. L’uomo le avrebbe anche fatto videochiamate hot nelle quali le mostrava le sue parti intime. Carezze proibite che la minore era riuscita a confidare un giorno solo all’amichetta. Che per tutta risposta, rivelò anche lei di aver subito lo stesso "massaggio" dal patrigno. E stesso finale: con lui che, come ha ribadito anche lei ieri (assistita dall’avvocato Michelina Marsili) le avrebbe preso la manina per appoggiarsela sul suo sesso. Ad ascoltare quelle accuse era presente anche l’indagato (difeso dagli avvocati Gianluca Sanchini e Andrea Guiducci). "Il mio assistito – ha commentato Sanchini – nega con forza tutti gli addebiti. Si sono trattate di carezze paterne e amorevoli, come un padre farebbe nei confronti della figlia".

Elisabetta Rossi