"Il lupo non minaccia e diventa una risorsa"

I dati del Parco nazionale della Majella lo dimostrano. Se ne parlerà domani sul San Bartolo

Simone Angelucci, veterinario responsabile Parco della Majella

Simone Angelucci, veterinario responsabile Parco della Majella

Pesaro, 14 febbraio 2020 - Domani dalle 9.30 l'Auditorium del Parco San Bartolo ospita un convegno sul lupo, animale presente nel nostro territorio. La domanda che in molti si fanno è "se e come sia possibile vivere il lupo come risorsa e non come minaccia". E' possibile? Sì. Almeno è così per le comunità che vivono nel Parco nazionale della Majella. Dopo 20 anni di azioni a contrasto della conflittualità tra aziende zootecniche e lupo, i dati raccolti dal team scientifico del Parco della Majella dimostrano che la coabitazione è possibile.

Così come le testimonianze di chi opera nel settore da decenni affermano quanto la forte presenza del grande carnivoro non sia di ostacolo allo sviluppo del turismo naturalistico. Per approfondire le questioni che periodicamente interessano il nostro territorio a seguito di avvistamenti del lupo o di attacchi dello stesso a danno della fauna domestica abbiamo raccolto le opinioni di Simone Angelucci, responsabile veterinario del Parco nazionale della Majella e di Marco Di Michele, responsabile Centro visite della riserva naturale dell’Orfento. In entrambi i casi i numeri rivelano più di mille parole la coabitazione possibile.

lupo dell'Oasi faunistica di Pretoro. Parco della Majella
lupo dell'Oasi faunistica di Pretoro. Parco della Majella

«Il Parco – spiega Angelucci - interessa tre province, è di 75mila ettari in cui abitano 10 branchi di lupo composti tra i 7 e i 14 individui a branco». In questo contesto, fortemente abitato da lupi «il Parco assiste all’aumento continuo di presenze da parte di visitatori, interessati a passeggiate ed escursioni in autonomia. Tanto – dice Di Michele – dal 2008 ad oggi abbiamo segnato oltre 25mila ingressi e nessun incidente legato alla presenza della fauna selvatica, lupo compreso. Questo è elusivo e scappa davanti l’uomo».

Quale è la presenza di allevamenti nel Parco?. «La zootecnica è di antica tradizione in questi luoghi e conta 8mila capi di ovini e caprini; 2000 capi bovini e 1000 capi equini. La conoscenza accurata della presenza del lupo legata all’analisi delle modalità di gestione zootecnica ha portato ad un risultato importante che determina le condizioni di quella che è effettivamente una coesistenza tra uomo e lupo non problematica».

Cioè? «La popolazione di lupi che abita il Parco della Majella si ciba al 95 per cento di fauna selvatica». E il 5%? «Il lupo preda animali domestici quando la gestione dell’azienda zootecnica ha aspetti di vulnerabilità. Abbiamo verificato con il monitoraggio scientifico ai fini della prevenzione dei danni da predazione che l’attuazione costante di buone pratiche può eliminare del tutto l’appetibilità del domestico rispetto al selvatico».

In che modo l’avete verificato? «Il monitoraggio con i collari gps ha dimostrato la netta preferenza del lupo «non confidente» di cibarsi di cinghiali, caprioli e cervi anche in condizioni di interazione con i centri abitati e aree antropizzate. Cioè anche quando si avvicina ai luoghi abitati dall’uomo». Cosa vuol dire «non confidente»? «Selvatico».

Il lupo può perdere la selvaticità? «Per errore dell’uomo sì. Chi per fotografare il lupo e postarlo sui social o per rendere più attrattiva la propria struttura recettiva con la possibilità di avvistamento, mette come esca dei carnai, cioè depositi di cibo ». Cosa comporta? «Il lupo non attacca l’uomo, e davanti a lui continuerà a scappare, ma diventa meno schivo nell’avvicinarsi a stalle e case. Alla lunga può mutare l’ecologia della specie». 

Il convegno di domani ha come titolo «Il lupo nell’immaginario collettivo: carnefice o vittima?». Si terrà a partire dalle 9.30 nell’Auditorium di S. Marina Alta (dietro il ristorante «Il Rifugio del Gabbiano»). Gli organizzatori - l’Ente Parco San Bartolo e la Comunita` del Parco San Bartolo con il patrocinio del Comune di Pesaro e del Comune di Gabicce Mare – invitano il pubblico ad una riflessione sul «conflitto e una necessaria pacificazione» come osserva lo zoologo Massimo Pandolfi.

Il grande carnivoro è presente nel nostro territorio. «L’ultimo censimento risale a cinque anni fa, mentre sulla base di avvistamenti e riscontri è possibile fare una survey, cioè delle valutazioni – continua Pandolfi – che ci portano a stimare nella presenza di un gruppo di lupi, tra i 4 e i 6 individui, che dalla parte montana dell’Appennino si spinge sotto Urbino. I due esemplari avvistati un anno fa sul San Bartolo erano in dispersione.

In assenza di radiocollare è difficile dire dove siano: lupi avvistati in Germania sono andati a riprodursi in Spagna: tanto per dare un’idea della capacità di spostamento».

Il tema del dibattito comunque si incentrerà sull’influenza che l’informazione o i social media possono generare nella percezione collettiva.

«L’Ente Parco ha costruito una scaletta di relatori – osserva Pandolfi - per approfondire il tema dell’incontro non solo dal punto di vista scientifico, ma ponendo in risalto anche i fattori culturali, antropologici e comunicativi che hanno originato le attuali contraddittorie percezioni della figura del lupo.

A questo scopo l’incontro vedrà l’alternarsi di esponenti scientifici, giornalisti, semplici cittadini portatori di testimonianze della convivenza sul territorio con questa specie».

Il programma prevede dopo i saluti istituzionali alle 9.45 Massimo Pandolfi su "Il lupo nella storia della nostra Provincia dal 1500 a oggi"; seguirà  Giovanni Giuliani "Chi è il lupo? Conoscenze e rapporti con l’uomo"; Laurent Sonet approfondirà il tema "Il lupo nel Parco San Bartolo: presenza, percezione dei residenti e dei bambini delle scuole nei laboratori didattici"; poi Santino Ciuffolini parlerà di "Cacciatori: uomini e lupi". La seconda parte dalle ore 11.10 vedrà la testimonianza di  Michela Pacassoni sulla propria esperienza con un intervento dal titolo "Rio Salso: il lupo in giardino"; i giornalisti del Resto del Carlino approfondiranno il tema su "La stampa, il lupo e la gente. L’occhio dei lettori sul lupo nella nostra provincia". Prima di discussione e conclusioni Lucia Ferrati e Andrea Fazi interverranno su "Comunicare il lupo, tra storia, cultura, scuola e gente" 

Ulteriori informazioni 348 3572204 - 0721 268426. Ingresso libero.