"Ma sospendere i prof ’no vax’ non serve"

Lilli Gargamelli, la veterana della Cgil: "Rendere il siero obbligatorio? Sì, a patto però che lo sia per tutti, non solo per i docenti"

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"Sì, al vaccino per tornare a scuola in presenza. Per dimenticare la didattica a distanza meglio assumere insegnanti e investire nell’edilizia scolastica. No a scorciatoie poco chiare come “l’obbligatorietà“ del vaccino e del green pass o la sospensione dall’insegnamento per i prof novax". E’ l’opinione di una veterana del sindacato, la pesarese Lilli Gargamelli, già segretario regionale Flc Cgil all’indomani del Piano scuola che il ministro all’Istruzione presenterà per illustrare le regole del rientro a scuola in presenza.

Gargamelli, lei è favorevole al vaccino. Lo renderebbe obbligatorio?

"Solo ad una condizione: che lo sia per tutti i cittadini, senza distinzioni di età e professione. Si tratterebbe di una decisione incardinata in modo coerente al testo costituzionale che prevede l’immunizzazione a tutela del bene comune".

Il Governo vorrebbe renderlo obbligatorio per studenti e personale scolastico per escludere l’incubo didattica a distanza.

"Introdurre l’obbligatorietà solo per alcune categorie (sanitari, insegnanti...) è un errore di principio: il vaccino serve per tutelare la salute, non è una questione contrattuale".

Per decisione del Governo intorno al 20 agosto 2021 si conoscerà quanto pesa la componente no vax tra il personale della scuola. Cosa si aspetta nel nostro territorio?

"Nelle Marche già a fine maggio 2020 eravamo al 60% con oltre 28mila lavoratori della scuola corsi a vaccinarsi. Direi che la situazione può essere solo migliorata: la sensibilità verso il vaccino è alta. Per questo dico che serve responsabilizzare e non obbligare"

Cosa teme?

"Che il dibattito finisca in sterili polemiche o nelle aule di tribunale, perdendo di vista il bene comune".

Cosa meglio fare allora per tornare a scuola in presenza?

"Oltre a promuovere la vaccinazione, andrebbero aumentate le assunzioni di personale per sdoppiare le classi ancora troppo numerose; fondamentale è potenziare gli Ata perché la macchina sia efficiente e si dovrebbe investire in edilizia scolastica priva di spazi adeguati. Altrimenti la didattica a distanza resterà la regola".

Perché il green pass obbligatorio sarebbe una scorciatoia?

"Crea confusione poiché il lasciapassare verde si ottiene anche con un tampone antigenico negativo 48 ore prima o dopo essere guariti dal Covid. Non velocizza la copertura vaccinale"

Per l’insegnante che non ottempererà all’obbligo vaccinale, potrebbe esserci una sospensione dall’insegnamento.

"E’ un papocchio. Fare discriminazioni o demansionare ingorga le aule di tribunale e mina alla base il principio che si vorrebbe tutelare, cioé la salute, l’immunizzazione".

Solidea Vitali Rosati