"Mai più come a Corinaldo"

"Perché quanto accaduto a Corinaldo non debba più ripetersi". Questo il senso della "Giornata regionale del divertimento in sicurezza" di cui il Comune chiederà l’istituzione alla Regione, per l’8 dicembre. Mentre sono ancora in fase di definizione le iniziative che si potranno organizzare in memoria delle vittime di Corinaldo. Proprio nella notte tra il 7 e l’8 dicembre di due anni fa, alla Lanterna Azzurra, morirono schiacciati dalla folla una giovane madre e 5 adolescenti, tra cui Benedetta Vitali. "Un evento – ricordano dall’amministrazione – che ha tristemente coinvolto la nostra città, con la perdita della giovane Benedetta e con il ferimento nel fisico e nell’animo di molti giovani e giovanissimi fanesi, presenti quella notte, e che poi hanno avuto bisogno di sostegno psicologico". "Abbiamo voluto raccogliere – fa presente l’assessore Cucchiarini – le indicazioni dell’associazione Cogeu, formata da genitori e ragazzi, nata all’indomani dei fatti di Corinaldo. L’obiettivo è essere a fianco alle tante famiglie, anche fanesi, coinvolte in quella tragica vicenda e condividere insieme a loro il principio fondamentale della sicurezza nei luoghi di divertimento". Questo lo spirito con il quale Fano, ed in particolare l’assessore Cucchiarini, ha deciso di avanzare alla Regione la richiesta per l’istituzione della "Giornata per il divertimento in sicurezza": dopo il via libera della giunta, la delibera sarà portata in consiglio comunale nella seduta di venerdì 27 novembre. L’Amministrazione si impegna, inoltre, a "proporre ai comuni limitrofi l’adozione dello stesso atto per creare una rete di Comuni impegnati e consapevoli". Un modo concreto attraverso il quale i Comuni danno il loro contributo a diffondere l’idea di un divertimento sicuro nel rispetto del "Codice etico per l’intrattenimento" (redatto dal Garante regionale dei diritti della persona in accordo con Cogeu e Confcommercio Marche) che prevede un decalogo di regole per i locali che lo sottoscrivo: il non superamento della capienza massima consentita, il ricambio di aria, il volume della musica, il contrasto all’uso di droghe e alcool, l’impiego di personale qualificato e la collaborazione con le forze dell’ordine. In questa battaglia per il "divertimento sicuro" c’è anche l’impegno diretto dei più giovani che, con la collaborazione di Scuola Zoo, hanno tradotto il decalogo del codice etico in un "Manifesto del divertimento in sicurezza". Anna Marchetti