Hanno raccolto così tante firme che ancora non le hanno nemmeno contate. Lo faranno domani, quando le metteranno tutte sul tavolo dell’assessore all’Ambiente Maria Rosa Conti, con cui è stato fissato un incontro, alle 17, nella Sala Rossa del Comune. Il tema è quello delle antenne di telefonia 5G. Due in particolare: quelle che svettano in fondo a viale Trieste, al Porto, la prima in area demaniale e sorta ad aprile, e la seconda, dietro l’ex Corto Maltese, spuntata all’improvviso i primi giorni di agosto. Due torri da 30 e passa metri che non potevano passare inosservate. Di sicuro, non alle mamme dei tanti bambini che frequentano la Nuova Scuola in viale Napoli, e la Dante Alighieri in vial Trieste, nell’edificio che un tempo era Pesaro Studi, e che ora ospita temporaneamente i ragazzi della "Mascarucci" di Soria, nell’attesa che sia realizzata la nuova struttura in via Gattoni.
All’incontro in Comune, oltre all’assessore Conti e all’ingegnere Mauro Moretti del servizio Urbanistica, si collegheranno da remoto i tecnici di Polab, lo studio incaricato di seguire il monitoraggio delle antenne per conto del Comune di Pesaro e a cui era stata affidata la redazione del nuovo Piano antenne comunale. Quello che diranno non si sa, mentre è certo quello che le agguerrite mamme, capitanate da Chiara Baronciani, vorrano sentirsi dire: "Che le antenne verranno smontate e piazzate altrove, lontano da scuole e luoghi frequentati dai bambini".
Un obiettivo per il quale si sono spese anima e corpo: "Molte di noi non si conoscevano nemmeno – dice Chiara Baronciani - ma ci siamo subito trovate fianco a fianco in questa battaglia. Abbiamo portato la petizione ovunque: in viale Trieste, zona mare, Soria. Siamo andate in Capitaneria (ci hanno riferito che si stanno muovendo autonomamente dato che l’autorizzazione è arrivata dall’autorità portuale del Medio Adriatico di Ancona e non da loro), siamo passate nei negozi, in circoscrizione. Ovunque siamo andate, non c’era un portolotto o comunque un pesarese che non condividesse le ragioni della nostra mobilitazione. Tanti hanno chiamato in Comune, hanno mandato email. Nella classe di mio figlio su 18 bambini almeno 4 soffrono di frequenti mal di testa. Prima non accadeva. Possibile che a Pesaro non esista una scuola elementare che non abbia accanto un ripetitore? L’ho personalmente verificato. Anzi, una ce n’è: è la Lubich a Pantano".
Benedetta Iacomucci