Medico va in pensione, l’ufficio viene chiuso

Il servizio certificazioni varie dell’Asur all’interno dell’ospedale Celli assicurato dal Domenico Cannone ora è stato trasferito a Urbino

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L’ennesimo trasferimento di un servizio a Urbino, il rilascio patenti, licenze varie, porto d’armi e altro, meta giornaliera di utenti anche dai comuni vicini presso la sede staccata del’ Celli a Cagli, ha di nuovo suscitato molte reazioni e proteste. Subito si è allertato il Comitato Spontaneo Pro Celli che da tempo è molto attivo nel rivendicare e nel farsi portavoce dei tanti cittadini per i tagli e i ridimensionamenti avvenuti nel nosocomio cagliese: "Nei giorni scorsi al termine della sua carriera è andato in pensione il dottore Domenico Cannone medico del Distretto di Cagli, il quale ha sempre svolto con passione, per tanti anni, la sua professione, godendo dell’apprezzamento dei pazienti. Il suo pensionamento andrà ulteriormente ad aggravare la carenza del personale che opera nel nostro Distretto Sanitario. Se non si assicurerà la presenza del medico si creeranno difficoltà nel rispondere ai cittadini per numerosi servizi: igiene e sanità pubblica, medicina legale, assistenza domiciliare, prevenzione, certificazioni sanitarie varie come certificati per il rilascio della patente di guida e per il rilascio del porto d’armi, malattie infettive, vaccinazioni, collaborazione e supporto all’attività dei nostri medici di famiglia. Sono tutti servizi per i quali diversamente, qualora non fosse presente il servizio nella struttura di Cagli, si renderebbe necessario lo spostamento dei richiedenti verso altre località. La Sanità pubblica nelle Marche ed in particolar modo nel nostro territorio dell’Unione Montana del Catria e Nerone vive ormai da molti anni una stagione di tagli e riduzione dei servizi, auspichiamo che, oltre a quello che è successo per i servizi ospedalieri, si eviti anche un ulteriore depotenziamento del distretto sanitario. Per tali motivazioni si sollecita che questa figura professionale venga rapidamente rimpiazzata. Sappiamo che la situazione attuale è figlia di un periodo di tagli e di carenza di personale, ma questa parte rilevante del territorio provinciale reclama, per la sua fragilità, una attenzione uguale, se non maggiore, rispetto a quella riservata ad altre realtà territoriali. Considerato che, soprattutto, con la presenza dei servizi essenziali sul territorio si potrà sperare in un futuro nel quale i residenti possano essere convinti a restare a viverci piuttosto che andarsene. Riteniamo che venga anche presa in considerazione una eventuale disponibilità del dottor Cannone a prolungare la sua attività lavorativa nei termini consentiti dalla legge".

Mario Carnali