Ieri il "Comitato benessere a Montegranaro-Muraglia" (foto, la protesta di fine aprile) ha calato il suo asso sul tavolo dell’amministrazione comunale: oltre mille firme raccolte tra i cittadini del quartiere contro l’installazione della maxi-antenna di Iliad in via Kennedy.
E’ stato chiesto anche un accesso agli atti per prendere visione di tutta la documentazione perché i cittadini esprimono "ferma e preoccupata opposizione a tale iniziativa, ritenuta oltremodo pericolosa per la saluta pubblica, limitativa dei servizi posti a disposizione della cittadinanza ed infine gravemente lesiva del decoro cittadino", si legge nella lettera che è stata inviata direttamente al sindaco Matteo Ricci e firmata dal presidente del comitato Giancarlo Minerva.
Sembra di capire che la situazione, non solo per il caso di Montegranaro-Muraglia, ma anche per quella di via Caboto a Soria, che l’amministrazione abbia aperto un tavolo con i responsabili italiani della società francese della telefonia che ne deve piazzare una decina in tutta la città per potenziare il segnale 5G. Fra l’altro i margini, benché sia prioritaria la salute pubblica, le antenne non possono essere spostate oltre un raggio di 500 metri dal punto assegnato. Fattore questo che va a complicare di non poco la situazione visto che si è davanti a quartieri ad alta densità abitativa.
Il caso di Muraglia-Montagranaro, un po’ come quello di Soria, vede l’antenna, che supera anche i 30 metri, proprio nel mezzo ad una serie di palazzi e palazzine con l’aggiunta del fatto che il ripetitore dista poche centinaia di metri anche da alcune scuole.
Intanto è dell’altro ieri l’installazione di un’altra antenna sempre del gruppo Iliad a poche decine di metri dalla chiesa dei Cappuccini in via Cardinal Massaia. "Noi non sapevamo assolutamente nulla – dice padre Marzio dei Cappuccini – di questa antenna. E non mi sembra una cosa proprio bella vista che a poca distanza c’è anche la sede di un asilo". L’antenna di via Cardinal Massaia, fra le altre cose, è accanto alla palazzina che ospita una ventina di associazioni, e tra questa anche quella di Legambiente. Che è in prima fila assieme ad Italia Nostra, in questa battaglia.