No vax Pesaro, sospesi 33 sanitari

I dati dell’azienda ospedaliera Marche nord per i dipendenti che non hanno adempiuto all’obbligo. Intanto altri 800 sono alla terza dose

Sospesi 33 sanitari no vax a Pesaro

Sospesi 33 sanitari no vax a Pesaro

Pesaro, 15 novembre 2021 - Sono ben 33 i dipendenti sospesi dall’azienda ospedaliera Marche Nord perché non in regola con la legge sull’obbligo vaccinale. E la metà di loro appartiene alla categoria degli infermieri. Sono questi i numeri che emergono all’esito della ’istruttoria’ che il servizio di Igiene e sanità pubblica dell’Asur ha concluso, inviando comunicazione ai soggetti interessati, ai datori di lavoro e agli Ordini professionali di appartenenza.

Medico no vax sospeso dall’Ausl di Bologna: disagi per 2mila pazienti - Medico usa i funghi per difendersi dal Covid a Rimini: Ordine apre indagine Tra questi 33 sanitari inadempienti, dicevamo, non c’è nemmeno un medico. Sono invece numerosi, ben 17, gli infermieri. Seguono a ruota gli operatori socio sanitari (Oss) con 9 sospensioni; 3 ausiliari, 2 tecnici di radiologia e 2 tecnici di laboratorio. Tutti dipendenti che sono stati sospesi dal servizio senza retribuzione. Fino a quando? Fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale – prescrive la legge – o, in mancanza di questo requisito, non oltre il 31 dicembre, quando cioè dovrebbe cessare l’emergenza. Salvo eventuali proroghe, ipotesi che al momento non pare così stravagante. Si tratta, è bene specificarlo, di sanitari o comunque dipendenti che non hanno prodotto certificati di esenzione, ovvero attestazioni mediche che li esoneravano dall’obbligo per problemi di salute. O, se li hanno prodotti, questi non sono stati accettati dalla commissione chiamata a valutare i singoli casi. Dunque sarebbe una scelta evidentemente dettata da convinzioni personali. Le file dei ’sospesi’ potrebbero ingrossarsi, perché risultano altre posizioni da chiudere, ma sarebbero nell’ordine di poche unità. Per completare il quadro, al novero si aggiungono altri 5 dipendenti, che pur non avendo adempiuto all’obbligo, hanno potuto beneficiare di posti con mansioni diverse, non direttamente a contatto con i pazienti. Una possibilità che la legge prevede e che l’azienda ospedaliera ha colto, ma ovviamente i posti disponibili si contano su una sola mano e non c’è possibilità di ricavarne altri. Nel frattempo, diversi opertori sanitari messi a riposo forzato, si sono rivolti agli avvocati. Si prevede dunque un autunno caldo di ricorsi al Tar, ma anche una laboriosa opera di riorganizzazione di reparti e personale da parte della direzione dell’ospedale. E i sindacati sono già sul chi vive. Intanto, mentre in ospedale c’è chi rifiuta fermamente la vaccinazione, molti altri dipendenti dell’azienda si stanno invece sottoponendo alla terza dose: 874 di loro l’hanno già fatto, su una platea di 3.436 soggetti (tra operatori sanitari e personale non sanitario a supporto) che hanno fatto la prima dose, dei quali 3.252 hanno fatto anche la seconda. Dal 29 novembre, tra l’altro, si partirà all’hub vaccinale di Muraglia gestito da Marche Nord con le terze dosi per tutte le forze dell’ordine che abbiano concluso il ciclo vaccinale da sei mesi. Un’altra categoria, quella delle forze dell’ordine, dove i no vax non mancano.