Nulla di scritto, scelte imperscrutabili e rifiutate dai cittadini

Molti fedeli si stanno interrogando sulla portata della notizia della cancellazione della diocesi, delusi e perplessi dalla poca coerenza di Roma. Proviamo a fare un po’ di chiarezza. Innanzitutto, monsignor Tani ha reso pubblica quella che al momento è un’intenzione. Ovvero, di nero su bianco non c’è nulla; nessun decreto firmato. Tuttavia, per prassi, quando la Santa Sede divulga qualcosa, significa che la decisione l’ha già ponderata e stabilita e difficilmente tornerà sui suoi passi. Insomma, prima o poi la firma ci sarà, a meno di ripensamenti che però non avrebbero precedenti e quindi sono assai poco probabili.

I fedeli – e non – che invece hanno metabolizzato questo primo step, ora si stanno mobilitando per tentare ciò che potrebbe essere un fatto epocale: che il Vaticano cambi idea. Ma il Vaticano chi? La nunziatura apostolica in Italia, presieduta dallo svizzero Emil Paul Tscherrig, e il dicastero per i vescovi, diretto dal canadese card. Marc Ouellet, sono le strutture che stanno portando avanti, dall’insediamento di papa Francesco, il progetto di sfoltimento delle diocesi italiane. Il popolo però fa difficoltà a capire le modalità di tali decisioni: non sono mai stati comunicati dei criteri univoci per questi accorpamenti. Analizzando le nomine degli ultimi anni, molti vescovi residenti in città medio-piccole alla scadenza naturale del mandato non vengono rimpiazzati, eppure non è chiaro come vengano scelte la diocesi “inglobante“ e quella accorpata. Una storia millenaria, l’importanza sociale, la popolazione residente pare non abbiano peso. I fedeli non digeriscono in particolare due atteggiamenti contraddittori rispetto alle parole del papa: in primis la mancanza totale di dialogo e coinvolgimento con i laici in favore del riserbo totale; e poi la scelta di mantenere la sede vescovile nelle città grandi a discapito di città in posizione baricentrica nel territorio. Che ne è dello sguardo alle periferie, della corresponsabilità dei laici, dei pastori con l’odore del gregge? Perché c’è più una sensazione di logiche aziendali o statali? La gente attende risposte.

Giovanni Volponi