
Ora ’Adriatic Link’ raddoppia Collegamento aereo con Forlì
Raddoppio di Adriatic link tra Marche e Abruzzo, mentre il collegamento aereo tra Fano e Forlì (quello attraverso i tralicci) passerà dalla corrente elettrica alternata a quella continua "senza – fanno sapere da Terna – aumentare l’impatto sul territorio e anzi abbattendo l’inquinamento elettromagnetico".
Le nuove infrastrutture per il potenziamento della rete elettrica marchigiana – è previsto un investimento di un miliardo di euro per i prossimi 10 anni – sono parte del Piano di sviluppo 2023 presentato da Terna: previste cinque nuove dorsali elettriche per un valore complessivo di circa 11 miliardi di euro. Per quanto riguarda la dorsale Adriatica, l’intervento si svilupperà in due fasi: "Prima – spiegano da Terna – sarà realizzato il collegamento Hvdc (High voltage direct current) aereo tra Foggia e Villanova (Pescara) e il raddoppio di Adriatic link con un nuovo cavo sottomarino. Poi sarà realizzato il collegamento Hvdc aereo tra Fano e Forlì". Per quanto riguarda Adriatic link, un secondo cavo sottomarino (210 km) e terrestre (40 km) si affiancherà a quello già programmato e di cui è a conoscenza la popolazione fanese. I lavori del primo cavo, oggetto di numerosi e accesi confronti tra cittadini, amministratori e rappresentanti di Terna, inizieranno nel 2024 con la messa in esercizio dell’opera nel 2028. Mentre il cantiere per il secondo cavo sottomarino si aprirà nel 2028 con l’entrata in funzione dell’infrastruttura nel 2032. Non sono previsti ulteriori ampliamenti della centrale elettrica di Carrara rispetto a quanto già deciso.
"Le due stazioni di conversione – fanno sapere da Terna – saranno a Cepagatti per l’Abruzzo, e a Fano per le Marche, e avranno un impatto sul territorio molto ridotto". La notizia dei nuovi investimenti di Terna sulle Marche e in particolare su Fano sembra aver colto di sorpresa l’Amministrazione comunale, impegnata dal 2021 nel confronto con Terna sul primo cavo sottomarino di Adriatic link, per il quale sono previste somme a compensazione dell’opera. A preoccupare è sia il secondo cavo di Adriatic perché ancora non si conosce né il punto di approdo di questo elettrodotto né il percorso che seguirà via terra per raggiungere la centrale di conversione a Carrara, sia la linea area tra Fano e Forlì. Da Terna fanno sapere che ci sarà tutto il tempo per il confronto pubblico con le amministrazioni e con i cittadini.
Terna chiarisce anche che "la dorsale Adriatica ‘Hvdc Foggia-Villanova-Fano-Forlì’ collegherà per un tratto di circa 500 km la parte settentrionale della Puglia all’Emilia Romagna, passando per l’Abruzzo e le Marche. L’obiettivo è ridurre le congestioni di rete in regioni caratterizzate da un’elevata produzione di energia rinnovabile, come ad esempio la Puglia". Terna punta " a favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili, migliorare il livello di efficienza, resilienza e sostenibilità del sistema elettrico attraverso l’incremento e l’affidabilità della rete esistente e il rinforzo delle dorsali tra il sud, dove è maggiore la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, e il nord, dove è più sostenuta la domanda di energia elettrica".
Anna Marchetti