"Pandemia, il 14 per cento ha rafforzato la sua fede"

Al Festival del giornalismo culturale si è parlato di scienza e religione

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Nel monastero di Fonte Avellana la religione ha fatto il proprio ingresso nell’ottavo Festival del giornalismo culturale, accanto a scienza, informazione e, appunto, cultura. Esperti di tutti e quattro i campi hanno dibattuto del rapporto tra questi ambiti, ieri, in un dialogo che ha preso le mosse da San Pier Damiani, priore di Fonte Avellana nel XI Secolo, citato dal teologo Vito Mancuso, e si è concluso con una disamina sul Gioachino Rossini religioso, a cura del critico musicale Quirino Prinicipe e del direttore del Conservatorio di Pesaro, il Maestro Ludovico Bramanti, che si è poi seduto al pianoforte per eseguire un tributo al grande compositore (nelle foto).

Alla base della discussione anche uno dei risultati dello studio "La scienza e il Covid – come si informano gli italiani", presentato venerdì, da cui è emerso che, durante la pandemia, il 14% degli italiani ha rafforzato la propria fede e solo il 2% l’ha trovata indebolita. Del rapporto tra scienza e religione ha parlato Claudio Ubaldo Cortoni, storico della teologia, che di questa disciplina individua un problema di fondo: "Il suo lessico non è più comprensibile, quindi è impotente anche di fronte a Dio. Il problema della Chiesa è che rifiuta radicalmente la modernità, di cui la scienza è il linguaggio, perciò non si può trovare un terreno di contatto tra loro".

Punto focale della trattazione della scienza è stato il dubbio, parte fondante di questo campo, che secondo scienziati e comunicatori è da evidenziare. "Il dubbio scientifico ha un suo valore: all’inizio di un nuovo fenomeno, come il covid, dobbiamo dire ’ancora non sappiamo’. Solo una volta arrivati a un consenso possiamo dire ’adesso lo sappiamo’. Così diventiamo credibili", ha affermato Antonella Viola, immunologa. "Tuttavia, il giornalista deve capire le esigenze dell’opinione pubblica, che vuole indicazioni, perciò dobbiamo anche dire che la medicina di risposte ne dà, anche se magari cambiano nel tempo: va trasmessa utilità", spiega Daniela Minerva, responsabile delle pagine di medicina e sanità de L’Espresso.

Oggi ultima giornata del festival, sempre a Fonte Avellana, con eventi concentrati in mattinata. Aprirà la lectio "Una nuova visione dell’universo, quali implicazioni?" dell’astrofisico Guido Tonelli, seguita da "La piazza", dialogo con Flavia Bises, Marco Cattaneo, Giampaolo Colletti, Beppe Cottafavi, Luca De Biase, Piero Dorfles, Stefania Zolotti.

Nicola Petricca