
Quasi 30 multe in neppure un mese per più di 2mila euro. Quando Giorgio Focarini, 73 anni, invalido al cento per cento, residente nel centro storico, nonchè ex vice comandante dei vigili urbani, ha visto la posta si è sentito mancare. Gli sono arrivate 4 multe tutte insieme e poi ha scoperto di averne altre 20 destinate al suo indirizzo. Questo perchè il suo pass-invalidi per l’accesso alla ztl è scaduto il 29 luglio, ma nè lui nè la moglie, Miriam Borioni (nella foto) nota a Urbino anche per la sua attività di consigliera comunale, almeno tre legislature fa, per Rifondazione comunista, se ne sono purtroppo accorti. Quello che chiedono non è di certo la cancellazione delle sanzioni, ma che di fronte a casi come il loro, l’amministrazione abbia un atteggiamento "non repressivo, ma di prevenzione. E’ ovvio che 27 multe - spiega Miriam - non sono di certo volute, sono segno che c’è stata una dimenticanza, non c’era il dolo. Quindi alla quinta o sesta, qualcuno poteva anche accorgersi che la targa era la stessa e magari avvisarci. So di una signora disabile che avrebbe avuto circa 70 multe. E sempre per essersi scordata di rinnovare il pass. Dopo diversi rinvii, che hanno ingenerato una certa confusione negli utenti, il comune ha decretato la scadenza tassativa al 29 giugno 2022 dei contrassegni per disabili e tutti quelli che, in buona fede, non sono riusciti a rinnovarlo si stanno vedendo recapitare un numero considerevole di multe dovute all’ingresso continuativo in Ztl".
Multe che "continueranno ad arrivare anche nei prossimi mesi, mettendo noi e altri in seria difficoltà in unperiodo che già è complicato da un punto di vista economico". Di più: "Vorrei far notare - continua Miriam - che il diritto al pass da disabile viene riconosciuto dalla legge quando una commissione medica ne ravvisi i presupposti. Presupposti che, in caso di invalidità dichiarata permanente, non sono soggetti a scadenza. Il diritto del disabile, quando riconosciuto, è un diritto incondizionato e certamente non può essere limitato dall’esigenza organizzativa del comune legata alla presenza di varchi elettronici". E’ vero che spetta al cittadino "verificare la scadenza ma è pur vero che il passaggio continuato nei varchi Ztl lascia chiaramente trasparire la buona fede dell’utente". Ma quello "che mi chiedo - continua Miriam - è da quando, in una realtà così contenuta come quella di Urbino, si sia venuto a determinare uno scollamento così evidente tra l’amministrazione e i cittadini. Anche se so bene che l’avviso della scadenza non è un obbligo del comando di Polizia Locale, mi chiedo dove siano finite l’umanità e la ragionevolezza che negli anni passati hanno sempre orientato il comportamento dei suoi esponenti. Si vuole forse fare cassa sulle spalle dei più deboli? Possibile che il diritto che il disabile ha per legge di circolare in Ztl debba essere compromesso dal comportamento di qualche funzionario zelante che dimostra di non avere una benchè minima considerazione dei problemi dei cittadini? E le apparecchiature sofisticate di cui ci si è dotati per rilevare
l’accesso in città dai varchi della Ztl, possibile che non possano essere impostate per evitare che si verifichino queste situazioni ai danni dei più deboli? O dobbiamo pensare che la tecnologia imperante abbia ormai preso il sopravvento, eliminando quella capacità di discernimento che, di fatto, caratterizza l’uomo? Mi auguro che il Sindaco si adoperi per risolvere una situazione che, oltre che ingiusta per
tutti, si sta rivelando insostenibile per chi deve vivere della propria pensione e che sta coinvolgendo non uno, ma più utenti che devono affrontare tutti i giorni i problemi che stanno dietro proprio a quel pass da disabili".