"Perché diremo no a un lago per il bestiame"

L’Associazione ambientalista “Lupus in Fabula“ interviene sulla siccità. "L’allarme di Tagnani, sindaco di Frontone – scrive la Lupus – sulla scarsità di acqua sul massiccio del Catria, a quote tra i 1.000 e 1.300 metri (non 1.500!) certifica una situazione reale che era ben prevedibile. Le associazioni ambientaliste da anni mettono in guardia gli amministratori locali sulla necessità di adottare politiche di contrasto e mitigazione al riscaldamento climatico. Il problema per il bestiame in monticazione non è solo il ridottissimo afflusso di acqua dalle sorgenti, ma anche la quasi totale mancanza di pascoli che si sono seccati a causa della prolungata assenza di precipitazioni, tanto che gli animali sono nutriti con il fieno. Se la tragica situazione meteo dovesse trovare conferma crediamo che debba essere riconsiderata anche la tradizione del pascolo in quota, perché il costo ambientale ed economico dell’abbeveraggio in quota non può essere a carico dei cittadini: le tradizioni possono sopravvivere fino a che ci sono le condizioni adeguate a quel tipo di pratica. Però – continua l’associazione ambientalista – e permetteteci di pensar male, ciò che non dice il sindaco di Frontone (ma è scritto in varie determine e delibere), è che, guarda caso, la soluzione potrebbe essere un lago a 1.500 metri di quota, che potrebbe servire per l’abbeveraggio degli animali, di allevamento e selvatici, per lo spegnimento incendi, per il rifornimento idrico del rifugio, o per lo sviluppo della “tartuficoltura in quota“. L’allarme, quindi, è sembra funzionale a giustificare il lago di innevamento artificiale che il comune di Frontone ha previsto alle pendici dell’Acuto e che comporterà la distruzione di un’ampia porzione di prato-pascolo. Per quest’opera il comune di Frontone sta lavorando alacremente, al fine di non perdere il finanziamento della regione Marche di 900mila euro. Ma siccome, considerati gli inverni sempre più miti, sarebbe difficile sostenere un ulteriore sperpero di denaro pubblico per innevare in maniera artificiale le piste da discesa, ecco che si comincia ad alimentare l’idea che un lago artificiale serva comunque. La nostra opposizione al lago artificiale continuerà in maniera sempre più determinata".