
Poliedri e led, in centro spuntano i ’solidi’
In molti hanno notato strane forme aleggiare nell’aria di Urbino. Niente di alieno: si tratta di solidi rinascimentali; per l’esattezza, di poliedri in legno. Sono stati installati in questi giorni in otto vie cittadine, e dotati di led per essere ancora più affascinanti nelle ore notturne. E sono tutti nati dalla mente e dalle mani di Fernando Rusciadelli, ex artigiano e operaio con l’hobby per la falegnameria.
Il progetto è partito da un’idea del Comune e dell’assessore Elisabetta Foschi, partecipando a un bando regionale per il light design, che si è concretizzato appunto coi poliedri luminosi, quale simbolo del rinascimento matematico e scientifico che hanno caratterizzato Urbino tra il Quattro e il Cinquecento, grazie in particolare agli studi di Luca Pacioli. Ed è proprio da un libro del matematico rinascimentale che si è dipanata la creatività di Rusciadelli. "Tutto è inziato nel 2011 – spiega – quando ho notato in libreria una riedizione di un volume di Pacioli e l’ho preso per conoscerlo meglio. I poliedri mi hanno incuriosito e ho voluto replicarli. Ho iniziato da un dodecaedro stellato, ma i solidi sono tanti. Si parte da quelli platonici, che sono cinque (tetraedro, cubo, ottaedro, icosaedro e dodecaedro). Poi ce ne sono altri tredici descritti da Archimede, come il rombocubottaedro, presente proprio nel ritratto di Pacioli". Da quel momento Rusciadelli, con legno, colla e viti sempre pronti nel suo garage, non si è più fermato: sono seguite mostre all’oratorio di San Giovanni, ad Anghiari, a Frontone, alle Vie dei Presepi. È lui l’ideatore delle stelle bianche che vengono montate da alcuni anni tra le luminarie natalizie, grazie anche al supporto dell’associazione La Piantata. "La più grande? Certamente quella di piazza Duca Federico, coi suoi 6 metri di altezza, 40 metri quadri di stoffa e 20 lampadine all’interno. Anche in questa occasione sono stato aiutato dagli amici della Piantata, in particolare da Roberto Magi e Antonio Castellucci".
Il lavoro può sembrare complicato, specie per alcune forme, ma lui assicura che "non lo è. Compro i listelli di legno, li taglio, ovviamente con le giuste angolature, li foro, avvito, incollo. Una volta presa la mano, poi il gioco è facile. Certo, ci vuole pazienza, specie col mazzocchio, quello che richiede più tempo, e col 72 facce, in cui devo fare alcuni tagli a mano. Un altro classico, oltre agli stellati che ricordano il tradizionale lampadario detto ‘stella di Urbino’, è il pallone da calcio: 12 pentagoni e 20 esagoni perfettamente incastrati".
Da qualche mese Rusciadelli ha anche una sua ‘bottega’, lungo via Mazzini. "Non è un negozio – sottolinea – perché io sono un hobbista e non vendo i miei poliedri. È una esposizione, la apro quasi ogni giorno, accolgo i curiosi, spiego il mio lavoro. Molti vogliono comprarli, ma non li ho mani venduti e non ho intenzione di farlo. Da quando sono in pensione mi autodefinisco un perditempo a tempo indeterminato. Quando ho voglia ne faccio un altro e così via". Dove trovarli? Sono trentaquattro i solidi appesi per Urbino, per l’esattezza 7 in via veneto, 4 in via Valerio, 2 in via Veterani, 2 in via Porta Maia, 5 sotto la Volta della Morte, 8 in via Barocci e scalette san Giovanni, 6 in piazza.
Giovanni Volponi