Positivo al Marconi. Superiori: si cambia

Un altro caso al liceo. Il preside Rossini: "L’ufficio scolastico regionale sta pensando alla didattica a distanza per il 50% in tutti gli istituti"

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Ieri altro caso di studente positivo al liceo Marconi: un ragazzo di prima risultato asintomatico. Il terzo dall’inizio della scuola. "Il fenomeno, con un caso al giorno non è per nulla residuale – osserva Riccardo Rossini, preside del Marconi e presidente regionale Anp – Quanto accade nell’Ascolano, con una crescita esponenziale dei casi di contagio non promette nulla di positivo ed è probabilmente precursore di quanto accadrà da noi. Per questo l’orientamento dell’Ufficio scolastico regionale è quello di far adottare a tutte le scuole superiori almeno per il 50% delle classi la didattica a distanza. Come Anp chiederò che i presidi possano decidere, valutando le particolari condizioni di rischio, il 100% di lezioni a distanza". Crede che la situazione richieda un intervento così drastico? "Sì. La presenza resterà per infanzia e primo ciclo, mentre è forte la necessità impellente di correre ai ripari diminuendo il numero degli studenti all’interno delle scuole. Quello che vediamo è l’immagine del contagio avvenuto una settimana fa. Quindi ci dobbiamo apsettare tra una settimana l’aumento esponenziale dei casi". La nuova norma nazionale, introdotta in questi giorni, prevede che l’isolamento fiduciario per chi a scuola venga in contatto stretto con un caso positivo al Covid non è più tre giorni, ma almeno dieci. E’ così a Pesaro come nel resto d’Italia. Infatti la procedura non prevede più l’obbligo di tampone nel giro di tre giorni. La quarantena – come indica l’Asur tramite comunicazione ufficiale nell’ambito del tracciamento – potrebbe durare fino a due settimane. La norma è stata rivista per alleggerire la pressione sui distretti che devono “tamponare“ un numero crescente di casi sospetti. Basti pensare, infatti, che in una scuola, ogni caso positivo, porta di conseguenza, tra i venti e i trenta sospetti casi, cioé la classe. Processare grandi numeri, attualmente in crescita, nel giro 72 ore, non è più realistico. E così è stato cambiato lo schema per la prevenzione al contagio. La nuova procedura sanitaria legittima due situazioni. Se lo studente sta 14 giorni in isolamento, in assenza di sintomi, dal 15 esimo potrà tornare a scuola senza fare il tampone. Altrimenti l’Asur lo chiamerà entro il decimo giorno per fare il tampone. Con esito negativo tornerà a scuola.

Solidea Vitali Rosati