ALESSANDRO MAZZANTI
Cronaca

Preso lo stupratore evaso. Si era tolto il braccialetto, poi la fuga sui monti. Le ex vivevano nel terrore

Pesaro, era fuggito dalla casa della madre un mese fa. L’arresto a Gubbio. Ha due condanne, la pista dei complici. Le vittime: "Poteva venirci a cercare".

Preso lo stupratore evaso. Si era tolto il braccialetto, poi la fuga sui monti. Le ex vivevano nel terrore

Preso lo stupratore evaso. Si era tolto il braccialetto, poi la fuga sui monti. Le ex vivevano nel terrore

L’uomo che stuprava le compagne è stato catturato. Dopo quasi un mese di latitanza, l’ex ristoratore che ha trascorso l’ultimo mese modalità Rambo, nascosto tra i boschi dell’Appennino centrale, inseguito da decine di carabinieri, è ora in carcere a Perugia. Federico Marcelli, 49 anni, di Pesaro, è stato arrestato domenica vicino a Gubbio, "in zona rurale". Forse i carabinieri lo hanno rintracciato grazie al piccolo fuoristrada con cui si era mosso, di cui era venuto in possesso poco tempo prima di scappare. Ha tenuto in scacco gli inquirenti per quasi un mese.

Perché Marcelli, l’uomo "malato di sesso", come lo aveva definito una delle sue vittime, che per sentirsi più sicuro teneva un machete sopra il letto quando dormiva nel ristorante, si era liberato del braccialetto elettronico che il giudice gli aveva imposto di indossare, mentre scontava i domiciliari a casa della madre. Marcelli sta buono ai domiciliari fino al 15 novembre scorso: ha un piano nella testa, e forse anche qualcuno su cui contare per la fuga. Infatti scappa. Gettando nel terrore le sue due ex donne, da una delle quali ha avuto anche un figlio, che da allora vivono nell’incubo di incontrarlo. Una di loro, 40enne, ha pianto di felicità quando la sua legale, Elena Fabbri del foro di Rimini, ieri le ha detto che l’avevano preso: "Non vivevo più, ogni giorno avevo il terrore che mi rispuntasse davanti – dice la donna – stavo male, ancora devo realizzare ma ora ricomincio vivere".

Riserbo tombale sulle indagini che hanno portato alla cattura. Soddisfatta la procuratrice della Repubblica di Pesaro Cristina Tedeschini, che elogia i carabinieri, guidati dal maggiore Guerino Spina. Già il 23 novembre c’era stato grande spiegamento di forze dei carabinieri sui monti tra Apecchio e Cagli. Evidentemente la sua auto – l’unica traccia concreta che poteva aiutare gli inquirenti – era stata segnalata nella zona, ma ’Rambo’ non c’era. Il braccialetto elettronico? Non si sa dov’è. "E sarei anche curiosa di capire – si chiede la legale Fabbri – di più su eventuali favoreggiatori". Ora la posizione dell’ex ristoratore si complica. La Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 4 mesi per uno dei due stupri. Poi c’è l’evasione. A giorni la Cassazione sulla seconda condanna. I carabinieri dicono che al momento dell’arresto era solo, "in ottime condizioni di salute".