"Prima vaccinare emarginati e clochard"

"In questo modo potrebbero tornare a essere accolti nelle strutture e si ridurrebbero le possibilità di contagio"

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Si allarga sempre di più il campo delle categorie che dovrebbero avere priorità, per una ragione o per un’altra, alla vaccinazione. Se l’altro ieri Confindustria chiedeva il vaccino per i tecnici delle imprese che operano all’estero, adesso anche la lista "Dipende da noi" che si è presentata alle ultime elezioni regionali, pone un altro problema, anche questo non secondario anche in città. E cioè la vaccinazione in via prioritaria delle persone senza dimora e in grave marginalità.

"La vaccinazione di queste persone in condizione di estrema vulnerabilità, che associano spesso alla mancanza di alloggio problematiche multiple, sofferenza psichica, disturbi del comportamento o uso di sostanze, permetterebbe loro – scrivono i cooordinatori locali di ‘Dipende da noi’ – di tornare ad essere accolti nelle strutture preposte e mitigare le criticità della loro condizione. Peraltro, come è noto, per le persone che vivono in strada l’obbligo di “restare a casa” diventa in molti casi impossibile in assenza di strutture di accoglienza o per le caratteristiche delle persone stesse che non accettano le proposte alloggiative. Il rischio di contagio, in considerazione della vita in strada, della difficoltà per molti a mantenere il necessario distanziamento sociale, il non-utilizzo di dispositivi di sicurezza, nonché la difficoltà a rispettare le misure igienico-sanitarie, risulta pertanto particolarmente elevato".