"Quel mitico ’lanciatore di giavellotto’ che Volponi ambientò a Fossombrone"

Nella chiesa di San Filippo a Fossombrone si terrà un incontro su Paolo Volponi e il suo romanzo "Il lanciatore di giavellotto". Saranno presenti lo scrittore Alessio Torino e l'attore Michele Pagliaroni. Si parlerà della figura di Volponi e della dimensione politica del romanzo.

Stasera nella chiesa di san Filippo, alle 21, si terrà un incontro dedicato a Paolo Volponi (foto). In particolare si parlerà del suo romanzo "Il lanciatore di giavellotto" (1981), la cui vicenda si svolge proprio a Fossombrone negli anni del fascismo. Del romanzo e del suo autore parlerà lo scrittore e latinista Alessio Torino, mentre la lettura di alcuni brani dell’opera sarà affidata alla voce dell’attore Michele Pagliaroni. Partigiano, intellettuale, dirigente industriale, romanziere, uomo politico (per il Pci e poi per Rifondazione), l’urbinate Paolo Volponi (1924-1994) è stato una figura di assoluto rilievo nel panorama intellettuale italiano del dopoguerra.

"Il lanciatore di giavellotto" è un romanzo di formazione: ne è protagonista un adolescente tormentato che tutti chiamano Damìn, dal soprannome che gli dà il nonno Damiano da piccolo. Lo conosciamo dapprima apparentemente sereno, ma quando scopre che sua madre ha una relazione extraconiugale con un gerarca il suo carattere si incupisce. Al professor Torino chiediamo con quale criterio sono stati scelti i brani in lettura.

"Vengono da varie parti del romanzo, per sottolineare le anime che ci sono dentro: il rapporto del protagonista con la madre, col nonno, con la città di Fossombrone e poi anche con quella di Urbino, insomma lo sguardo è un po’ antologico".

Nel corso della serata si parlerà anche di Paolo Volponi, ovviamente.

"Sì, anche, ma più che altro del romanzo, Il lanciatore di giavellotto, proprio perché è ambientato a Fossombrone. Volponi conosceva benissimo queste terre: Urbino, ma anche il suo circondario. Leggendo i suoi discorsi in Parlamento si capisce che aveva una conoscenza capillare del territorio, proprio per via del suo impegno politico".

Come si colloca Il lanciatore di giavellotto nella sua produzione?

"In un certo senso è un unicum. Nella sua produzione è infatti l’unico romanzo che parla di un adolescente e della sua formazione. Certamente meno noto rispetto alle sue altre opere, è però ugualmente bello e probabilmente anche uno dei più accessibili dal punto di vista della costruzione letteraria".

C’è una dimensione politica nel romanzo?

"Beh, sì, basti considerare che l’uomo con cui sua madre tradisce il marito è un gerarca fascista, il che ne fa un personaggio che si carica di paura e minaccia agli occhi del protagonista".

Paolo Volponi oggi?

"Come tutta la letteratura di valore del Novecento anche Volponi tende a essere appannaggio degli specialisti, ma la sua è una voce che anche il pubblico può leggere ancora con piacere".

La serata si deve alla Fondazione del Monte di Pietà di Fossombrone e al sistema bibliotecario Cometa e ha il patrocinio del Comune di Fossombrone.