
Un inquilino l’aveva afferrata. La teneva stretta. Ma non è bastato a salvarle la vita. Perché lei si è divincolata per cercare a tutti i costi la morte. Clamoroso retroscena del suicidio dell’altra sera alle 18 di una donna di 33 anni, Francesca V. tossicodipendente, residente a Pescara, senza fissa dimora, fidanzata con un pesarese recluso in carcere, che è volata giù dall’ottavo piano del palazzo di via XI Febbraio, cadendo nel selciato del cortile interno. La morte è stata immediata, ma un attimo prima tutti gli inquilini hanno sentito il grido lancinante della 33enne mentre precipitava. Poi il rumore, che è penetrato nella pelle dei condomini, dell’impatto del corpo col pavimento.
Ma andiamo per ordine.
Un negoziante di piazzale Lazzarini viene avvertito da una sua dipendente che c’è una donna con le gambe a penzoloni da una finestra dell’ottavo piano. La vede, e decide di correre su per farla scendere. Lì per lì non immagina nemmeno che quella donna abbia intenzione di suicidarsi. Intanto dice alla dipendente di chiamare la polizia che c’è una donna a cavalcioni da una finestra dell’ottavo piano. Il negoziante arriva finalmente in cima, è ansimante, si avvicina piano a quella finestra, vede la schiena della donna. Capisce che deve agire senza stare troppo a trattare. E lo fa, afferrandola per cercare di trascinarla dentro. La donna lo vede e si oppone, cercando di gettarsi nel vuoto. Lui la blocca, le urla di tornare indietro, di rientrare ma lei continua a divincolarsi. E’ una battaglia impari perché la 33enne non ha ripensamenti, non fa nulla per desistere. Allora l’inquilino le afferra entrambe le braccia, cercando di portarsela indietro, verso di lui, sul pianerottolo. Crede di riuscirci ma si sbaglia. La donna con una forza determinata, si divicola con un braccio, rimanendo appesa nel vuoto con l’altro braccio. L’uomo le urla che non ce la fa a tenerla, che deve dargli anche l’altro braccio altrimenti cade. Un attimo dopo, la tragedia. Francesca vola giù urlando la sua disperazione. Quando arriva la polizia, è tutto finito. Qualcuno ha coperto il corpo con un lenzuolo bianco.