Bloccate covid: Giulia e Chiara, il ritorno da Corfù. "Festa dei 18 anni chiuse in hotel"

Sono rimaste dieci giorni bloccate nell’isola greca dopo essere risultate positive al Covid. Ieri la negatività e il rientro a Pesaro

Giulia, una delle due ragazze che per dieci giorni è rimasta bloccata a Corfù

Giulia, una delle due ragazze che per dieci giorni è rimasta bloccata a Corfù

Pesaro, 23 luglio 2021 - Le due ragazze di 18 anni rimaste bloccate per 10 giorni a Corfù, in Grecia, perché positive al Covid sono tornate a Pesaro. Ma non sono rientrate con lo stesso aereo. A dividerle è stato un tampone e per una di loro, ieri, la via del ritorno è arrivata solo in extremis. "È stato un miracolo, ero sicura di rimanere ancora sull’isola", racconta telefonicamente Chiara.

Pesaro, due ragazze positive: bloccate a Corfù, vacanza incubo

È seduta in aeroporto in attesa del volo serale diretto a Bergamo. La sua compagna di viaggio, Giulia, è invece già atterrata a Bologna nel primo pomeriggio. "Mi sono serviti due giorni in più per fare un ulteriore tampone – prosegue Chiara, studentessa di Scienze Umane – Nella tarda serata di mercoledì 21 mi è arrivato l’esito del test molecolare fatto il 20 e sono risultata positiva. Non ci potevo credere".

Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno invece per Giulia era arrivata la negatività. Dopo 10 giorni di quarantena obbligata il loro cammino così si è separato. E pensare che la vacanza era iniziata giovedì 8 luglio. Doveva durare fino al 13, il classico viaggio tra studenti, tanto che le altre due amiche, partite inizialmente con loro, erano già tornate a Pesaro, dove sono poi risultate positive. Per Chiara e Giulia invece il 12 inizia la quarantena negli appartamenti di Ipsos, nel nord-est dell’isola greca, dove alloggiavano. Poi vengono trasferite in un hotel a Corfù dove rimangono fino a ieri.  

"Anche se ero positiva dopo 10 giorni mi hanno detto che dovevo lasciare l’edificio – continua nel racconto Giulia – Ma non sapevo come fare. Così sono andata in aeroporto ma lì la compagnia aerea mi ha detto che senza tampone negativo non potevo partire. Nessuno mi calcolava, pensavo di rimanere per strada". Ma ecco l’idea. Chiamare il medico privato che qualche giorno prima le aveva visitate, a loro spese, nonostante non avessero sintomi.

"Sua moglie, dottoressa anche lei, è venuta fuori dall’aeroporto e mi ha fatto il tampone rapido. Sono risultata negativa", continua Chiara. Via subito a comprare il biglietto per l’aereo che partiva alle 20.10 diretto a Bergamo. "È la prima volta che facevo un viaggio da sola", continua Chiara. In Italia ad attenderla c’erano i suoi genitori, "sono sempre stati disponibili anche se dall’Italia non potevano fare nulla. Anche il mio ragazzo questa situazione l’ha sentita molto", conclude Chiara. C’era l’ansia di non poter tornare e quelle giornate non se le dimenticheranno mai.

Soprattutto Giulia che martedì 20 è diventata maggiorenne chiusa in hotel, "con una torta, uno spumante e delle candeline che avevo ordinato", racconta. È già rientrata a Pesaro, "mi è venuta a prendere mia mamma, siamo contente che tutto sia finito", prosegue la ragazza, studentessa al Linguistico. Per prima cosa, quando è tornata a casa, ha scartato il regalo fatto dalla famiglia. Come seconda invece, "voglio mangiarmi un piatto di pasta come si deve", conclude. Dopo 14 giorni le ragazze sono finalmente tornate a casa. Negative, ma con uno sguardo al futuro positivo.